IL FASCINO SEGRETO DEL BAREK
Se l'intuizione dell'archeologo Ausilio Priuli troverà conferma nei dati di scavo e nei rilievi anche con uso di droni, tra il Monte Guglielmo ed il Maniva oltre 3.000 anni fa c'era una fiorente civiltà di villaggi, percorsi, pascoli, attività di scambio intervallivo, individuabili in chiare tracce che si possono vedere solo nell'autunno inoltrato, quando l'erba è molto bassa e la neve ancora non copre il terreno. Il caso più evidente è il complesso del grande Barek di Bassinale, che custodisce mille segreti e forse anche un grande mistero. Sopra il barek la scoperta di Priuli, dovuta alla lunga esperienza, ai giorni trascorsi a camminare sui monti ed alla capacità di collegamento tra segnali del terreno: un villaggio preistorico. Ma la scoperta più sensazionale starebbe nel fatto che questo villaggio è costruito a schiera, a terrazzamenti, con gli ingressi alle case in pietra e forse legno rivolte al sorgere del sole. Ma scoperte e intuizioni hanno bisogno di conferme: in questi giorni, prima che la neve faccia il suo dovere, Priuli è in costante ricerca di tracce per ricostruire quello che forse è stato il più grande insediamento in alta quota di tutte le prealpi Orobie.
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