INDUSTRIALI BRESCIANI, CALA IL FATTURATO
Dopo un 2019 stabile, dove i gruppi industriali bresciani sono ricorsi sempre meno a fonti di finanziamento esterne, il 2020, complice la pandemia che ha condizionato anche i mercati esteri, ha portato con sé una diminuzione degli investimenti (-4,6%) e un importante calo del fatturato (-12,7%). Negativo anche il MOL, il margine operativo lordo delle aziende (-14,9%). Questo il dato evidenziato dagli studi condotti da Confindustria Brescia, in collaborazione con Deloitte. La ricerca, presentata in un webinar tenutosi questo martedì pomeriggio, è basata su 80 gruppi industriali della provincia a vocazione manifatturiera che, insieme, contano 14,2 miliardi di fatturato e 46mila posti di lavori. La generale flessione del comparto industriale ha parecchio risentito del rallentamento dell’economia globale e dei mercati esteri. Il Coronavirus ha sconvolto lo scenario esistente e per il 2020 le prospettive in termini di volume d’affari, secondo quanto dichiarato da imprenditori e direttori amministrativi coinvolti nell’indagine, sono decisamente negative. Le prime valutazioni per il 2021 propendono, invece, per una crescita del fatturato e della redditività, ma comunque non sufficiente a recuperare quanto perso in quest’anno solare. Di fronte allo shock causato dal Covid-19, i gruppi bresciani stanno rispondendo con strategie volte in particolare all’ottimizzazione dei processi interni e all’ampliamento della gamma produttiva. Una sfida legata in particolare a digitalizzazione e sostenibilità, dove fondamentale sarà allora investire nella formazione: le competenze, infatti, rappresentano il requisito principe per traghettare l’intero sistema imprenditoriale bresciano e immaginare così nuovi modelli di sviluppo.
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