IL GIOVANE GARIBALDINO CI HA LASCIATO

Il giovane garibaldino che fu posto a guardia del ponte di Cividate ci ha lasciati. Sono queste le parole che Paolo Franco Comensoli, nipote del prete camuno della resistenza don Carlo, usa per ricordare Piero Avanzini, uomo della Resistenza, della politica, del mondo sindacale della Valle Camonica che ci ha lasciato in queste ore. Questo episodio glielo raccontò lo stesso Piero, convinto antifascista, testimone e protagonista della Resistenza camuna cui aveva partecipato non in modo diretto, visto la sua giovane età in tempo di guerra, ma di cui ha respirato in casa tutti i moti. Aveva l'aspetto del nonno buono, di quelli che raccontano le favole con voce suadente, ma aveva anche una tempra ed un carattere da vero resistente. Con Piero Avanzini, 91 anni, che saluteremo per l'ultima volta questa domenica alle 13.30 al cimitero di Bienno suo paese natale se ne va una fetta importante della nostra Valle. Della Resistenza ha difeso i valori fino allo stremo, ma importante fu anche il suo impegnto poltico: fu, infatti, il primo presidente della neonata comunità montana di Valle Camonica nel 1970, visse il suo impegno anche nel sindacato – più volte delegato dei bancari della CISL e da pensionato aveva continuano il suo impegno nelle federazione dei pensionati. Piero Avanzini aveva ben chiaro il senso del dovere e del servizio ed ha tracciato un solco profondo in questa valle. Durante la sua presidenza in comunità montana si posero le basi per la realizzazione dell'ospedale di Esine, per i progetti della variante alla statale 42, per la metanizzazione della Valle Camonica, per immaginare un'unica azienda che si occupasse della raccolta dei rifiuti a livello comprensoriale. Fu anche presidente della USSL, oggi ASST. Lavorò alla Banca San paolo divenendo direttore della filiale di Darfo Boario Terme dove si sposò con Mariangela che ora lo piange insieme ai figli Silvia, Paolo e Angelo. Dal 2011 al 2019 è stato anche presidente dell'ANPI di Valle Camonica di cui era tuttora presidente onorario, noto era anche il suo impegno nell'associazionismo cattolico del territorio.

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