STESSO DNA PER DUE DELITTI

L'interrogativo è: “Esiste un unico assassino per Gianna Del Gaudio, l’ex professoressa morta la notte del 26 agosto 2016 nella sua villetta di Seriate, e Daniela Roveri, la manager trovata cadavere nell’androne del suo palazzo di Colognola quattro mesi più tardi, entrambe prese alle spalle e sgozzate?”. Ad oggi non vi sarebbero elementi certi per sostenerlo, tanto che nel primo caso c’è un dibattimento in corso che vede alla sbarra il marito della vittima, Antonio Tizzani, ex capostazione di 71 anni, mentre nel secondo il fascicolo è stato archiviato senza colpevoli. Ieri, il consulente della difesa Giorgio Portera, l’ex genetista del Ris ora responsabile del Laboratorio di genetica forense della Fondazione UniMi dell’Università di Milano,ha definito “forte” la compatibilità fra i due corredi autosomici. Vale a dire che l’intero Dna ignoto repertato su uno dei guanti in lattice usati per il delitto di Seriate è presente nella traccia mista (materiale genetico della vittima e del presunto assassino), rilevata sul volto di Daniela Roveri. Il pm Laura Cocucci al termine dell’udienza di ieri s’è riservato di presentare una contro memoria col parere del Ris in merito alle tesi sostenute da Portera. Inoltre, ha reiterato l’istanza, già bocciata in precedenza dalla Corte d’assise, di acquisire le interviste di Tizzani alle tv, alla luce delle dichiarazioni fatte in aula dall’imputato. I giudici si sono riservati la decisione per la prossima udienza, il 27 novembre, data in cui potrebbe iniziare la discussione delle parti.

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