VACCINO COVID, LE RISPOSTE DEL MINISTERO

Sul proprio portale Internet, il Ministero dell'Interno ha pubblicato alcune risposte alle domande più frequenti che riguardano il vaccino anti Covid che nei prossimi mesi, in base alla disponibilità dei vaccini e secondo un ordine di priorità a chi ne ha più bisogno, verrà somministrato su base volontaria a milioni di italiani di età pari o superiore ai 16 anni, con l'obiettivo di raggiungere l'immunità di gregge. Le domande più frequenti riguardano la sicurezza dei vaccini e il Ministero chiarisce che gli studi sui vaccini anti COVID-19, sono iniziati nella primavera 2020, perciò sono durati pochi mesi rispetto ai tempi abituali, ma hanno visto la partecipazione di un numero di persone dieci volte superiore rispetto agli altri vaccini e che non è stata saltata nessuna delle regolari fasi di verifica dell’efficacia e della sicurezza del vaccino. Molti timori riguardano la composizione del vaccino e il timore di iniettarsi il Coronavirus, ma il Ministero chiarisce che il vaccino non contiene il virus e non può provacare la malattia: bensì contiene una molecola denominata RNA messaggero (mRNA) con le istruzioni per produrre una proteina presente sul virus SARS-CoV-2. Il vaccino contiene in estrema sintesi, molecole di aicido ribonucleico messaggero che contengono le istruzioni per indurre le cellure della persona vaccinata a bloccare la proteina Spike che permette al virus di entrare nelle cellule. La vaccinazione, inoltre, attiva anche le cellule T che preparano il sistema immunitario a rispondere a ulteriori esposizioni al virus. Viene somministrata in due iniezioni, solitamente nul muscolo della parte superiore del braccio, a distanza di almeno 21 giorni l'una dall'altra e la protezione si avrebbe ad una settimana di distanza dalla seconda dose. La durata della protezione non è ancora definita con certezza perché il periodo di osservazione è stato di pochi mesi, ma le conoscenze sugli altri tipi di coronavirus indicano che la protezione dovrebbe essere di almeno 9-12 mesi. Domande frequenti e legittime riguardano gli effetti collaterali o la possibilità di reazioni allergiche. Il ministero risponde che il vaccino è stato testato su oltre 44 mila persone dimostrando l'efficacia su oltre 36 mila, riducendo il numero di casi sintomatici del 95%. Le reazioni avverse osservate più frequentemente (più di 1 persona su 10) sono stati in genere di entità lieve o moderata e si sono risolte entro pochi giorni dalla vaccinazione e l'inizio della campagna vaccinale in tutta Europa darà maggiorni informazioni nei prossimi mesi. Il Ministero rassicura che questo vaccino non utilizza virus attivi, ma solo una componente genetica che porta nell’organismo di chi si vaccina l’informazione per produrre anticorpi specifici. Non sono coinvolti virus interi o vivi, perciò il vaccino non può causare malattie. L’mRNA del vaccino come tutti gli mRNA prodotti dalle cellule si degrada naturalmente dopo pochi giorni nella persona che lo riceve.

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