SUPERIORI, DATA INCERTA PER IL RIENTRO

L’ultimo Consiglio dei Ministri che si è concluso nella notte tra lunedì e martedì, ha spostato in avanti la data di riapertura delle scuole superiori che dal 7 slitta all’11 gennaio. Il decreto legge approvato nella notte stabilisce il rientro in classe degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, a partire dall’11 gennaio e al 50%. Per il restante 50% degli alunni, la didattica continuerà a distanza. Le scuole quindi, che fino a questo lunedì stavano riorganizzando il rientro graduale degli studenti a partire da giovedì - sulla base dell’Ordinanza del Ministro della salute del 24 dicembre che stabiliva il rientro al 50 per cento dopo l’Epifania - continueranno invece dal 7 gennaio all’11 gennaio la didattica a distanza al 100% come fatto fino ad ora. Dall’11 gennaio, stante le indicazioni del comunicato stampa del Consiglio dei Ministri, il rientro non sarà graduale per riportare in classe gradualmente almeno la metà dei ragazzi presenti in una classe ma sarà fin da subito al 50%. Si tratta di una prima fase per testare soprattutto i piani dei trasporti messi a punto delle Province con i Comuni e gli enti locali e coordinati dalle Prefetture, piani che ad esempio in Valle Camonica sono stati organizzati su un unico turno di ingresso e di uscita degli studenti. L’ultimo decreto legge vieta inoltre tra il 7 gennaio e il 15 gennaio su tutto il territorio nazionale, gli spostamenti se non in un raggio di 30 km, una sola volta al giorno, in due persone soltanto e resta la possibilità di spostarsi liberamente per lavoro, salute e necessità e nei giorni del 9 e 10 gennaio si torna in zona arancione. In seguito al 15 gennaio si attende quindi un nuovo provvedimento del Governo per stabilire tra le altre cose, anche il rientro in classe fino al 75% della popolazione scolastica complessiva di un istituto. Ci sono scuole come il Golgi di Breno che hanno potenziato la fibra ottica potendo fare rientrare la metà dei ragazzi per ogni classe, altre scuole che invece per fare la metà dei collegamenti optano per fare rientrare al 100% delle classi e lasciarne a casa per la didattica a distanza delle classi intere, sempre mantenendo nell’edificio il 50% della popolazione scolastica. Gli istituti scolastici delle nostre valli stanno quindi valutando il da farsi in queste ore, attendendo anche indicazioni dagli Uffici Scolastici Provinciali e soprattutto, di Regione Lombardia, che potrebbe cambiare di nuovo le carte in tavola. La decisione di posticipare il ritorno a scuola degli studenti infatti è stata dettata dalla volontà espressa proprio da alcune Regioni di attenderela revisione, attesa per l’8 gennaio, da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, delle zone gialle, arancioni e rosse in base all’andamento dei dati del contagio, per non rischiare di fare rientrare gli studenti il 7 per poi lasciarli a casa pochi giorni dopo nelle zone classificate come rosse. Alcune regioni inoltre, come il Veneto, hanno fatto da sole, emanando ordinanze che prolungano la chiusura fino alla fine di gennaio, ben oltre la potenziale moltiplicazione dei contagi causata dalle feste e dai ritrovi del Capodanno. Regione Lombardia sul tema si esprimerà nelle prossime ore in base alla valutazione del Comitato Tecnico Scientifico.

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