#IOAPRO: MULTATI I GESTORI
Le forze dell'ordine non potevano restare a guardare lo svolgersi di una manifestazione che, seppur poco partecipata nelle nostre province di Brescia e di Bergamo, prevedeva da parte di qualcuno la violazione intenzionale delle norme contenute nel Dpcm circa la chiusura di bar e ristoranti e così sono dovute interventire, per fare rispettare la legge e lanciare un messaggio di rispetto e legalità. Così alcuni dei titolari e gestori di bar e ristoranti che hanno aperto ai clienti i loro locali questo venerdì, nonostante la zona arancione lo vietasse, e che non hanno nemmeno chiuso dopo le 18.00, orario massimo consentito anche per le zone gialle, hanno ricevuto la visita delle forze di polizia grazie ad un lavoro congiunto della Questura con con i Comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. La maggior parte dei ristoratori e titolari di bar bresciani e bergamschi non ha aderito alla protesta e molti sono stati dissuasi dal farlo proprio dalle forze dell'ordine che per tutto il giorno hanno fatto un porta a porta – comunica il Prefetto di Brescia- senza precedenti per evitare di dover poi passare per gli stessi locali a somministrare delle multe. In molti hanno fatto marcia indietro, intimoriti dalle multe e confidando nelle azioni di protesta legali portate avanti dalle associazioni mentre altri hanno sfidato le istituzioni aprendo i locali, sempre nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Sono stati controllati in provincia di Brescia 578 locali: 4 sono stati sanzionati e altri 4 oltre alla multa hanno dovuto sospendere l'attività. Controllate 1287 persone, 56 delle quali multate per mancato rispetto delle fasce orarie sancite per la circolazione o dell’obbligo del distanziamento sociale o per non aver indossato i dispositivi di protezione previsti. Controlli delle forze dell’ordine anche in provincia di Bergamo: due locali nella Bergamasca, uno a Orio al Serio all'interno del quale vi erano una trentina di clienti seduti ai tavoli e l’altro a Casnigo, sono stati sanzionati. Gli avventori sono stati identificati e fatti tornare a casa.
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