ARRESTATA BANDA DI LADRI

Sono stati messi a segno anche in provincia di Brescia i furti di cui sono accusate le cinque persone arrestate all'alba di questo martedì dai carabinieri nell'ambito dell'operazione denominata Revenge. Avrebbero commesso, tra le province di Trento e di Brescia, da aprile 2019 a gennaio 2020, 1 rapina e 27 furti ai danni soprattutto di persone anziane. Nel mirino di quella che sarebbe un'organizzazione criminale che commetteva reati in trasferta, c'erano te ville isolate della Val di Non, ma anche in altre località della Provincia di Trento e della provincia di Brescia, in particolare sul Garda. Un furto è stato commesso ad esempio a Puegnago del Garda. In molti casi i ladri si fingevano tecnici dell'acquedotto, segnalavano la presenza di mercurio o altri inquinanti nell'acqua, si introducevano così nelle abitazioni degli anziani raggirandoli e derubandoli. In un caso, nell'estate del 2019 a Cavedine, due della banda hanno immobilizzato, armati di pistola, una coppia di anziani rapinata di denaro e gioielli, per circa 100 mila euro. Il gruppo criminale, dove non trovava persone in casa, forzati gli infissi, entrava per cercare la cassaforte e, individuata, la apriva con il flex. Gli arresti, ad opera dei Comandi Provinciali di Cuneo ed Asti e della Compagnia di Cles su mandato del Gip di Trento, sono scattati al termine delle indagini condotte dalla Compagnia di Cles con la Sezione Operativa di Trento, analizzando filmati di videoserveglianza e risalendo alle targhe delle auto, rubate, usate dai componenti della banda. E' emerso che nel corso delle trasferte i criminali utilizzavano sistemi ricetrasmittenti per comunicare e captare le trasmissioni delle forze dell’ordine, nascondendo arnesi e refurtiva nei vani delle autovetture. Il provento dei furti ammonterebbe a circa 185 mila euro.

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