SI CERCA LA SOLUZIONE PER TAVERNOLA

Ora che la frana del monte Saresano che incombe sulle strade sottostanti, sul cementificio e sul Sebino, ha rallentato la sua discesa e che quindi è uscita dalla soglia di attenzione, il sindaco di Tevernola chiede la costituzione di un tavolo tecnico che riunisca esperti ed istituzioni per studiare le cause, le concause e trovare eventuali soluzioni, sempre se esistano, al problema. E' dal 1970 che infatti quella frana minaccia Tavernola e c'è voluta l'accelerazione delle scorse settimane con il reale rischio della caduta di più di 2 mln di metri cubi di materiale e di un'onda anomala nel Sebino, per mettere tutti in allerta. Negli anni scorsi la frana scivolava verso il lago ad un ritmo di 2/3 millimetri al mese, nelle scorse settimane aveva accelerato la discesa ad un ritmo di 2/3 cm al giorno, ora ha decelerato di nuovo ad un ritmo che va dai 4 agli 8 millimetri al giorno, ma non si è fermata e non è quindi nemmeno tornata al ritmo degli anni scorsi. L'emergenza rimane e la minaccia è ancora in agguato. I cittadini di Tavernola però, così come quelli dei paesi del Sebino minacciati dall'onda anomala, non possono vivere “con una Spada di Damocle sulla testa” – afferma il sindaco di Tavernola Danilo Pezzotti che per questo ha commissionato dei nuovi studi oltre a quelli già effettuati in queste settimane dal professore Casagli, dell'Università di Firenze, uno dei massimi esperti in Italia di frane, dall'Università Bicocca di Milano che ha delineato i tre scenari possibili, quello massimo,medio e minimo, e quello svolto dall'università di Bologna esperta in maremoto che ha studiato l'impatto della frana sul Sebino ipotizzando nello scenario peggiore un'onda anomala di 7 metri diretta su Monte Isola, Tavernola e Marone che arriverebbe solo in parte, con un'onda di un metro e mezzo, fino a Lovere, Pisogne e Sarnico. Che sia difficile trovare una soluzione per risolvere il problema a monte, è apparso chiaro fin da subito ma ora che gli sforzi si sono concentrati per settimane sull'emergenza, forse si possono ora spostare sul problema, per capire se davvero non esistono soluzioni. A spaventare non è solo la caduta in massa della frana, monitorata da sofisticati sistemi di allarme, ma sono anche le cadute sporadiche di piccole quantità di materiale che renderebbero impossibile riaprire la strada comunale che collega Tavernola ai centri abitati vicini, che passa ben quattro volte sotto la frana. Il sindaco ha chiesto alla Regione aiuto per riaprire in sicurezza la strada a finestre orarie, con l'aiuto di semafori, vigilanza e reti paramassi, ma ad oggi non ci sono le condizioni per riaprire né la strada comunale né quella provinciale 78. Riapre questo lunedì solo la 469 ma poco cambia ad esempio per Parzanica che resta quasi isolata e collegata al resto del mondo da una mulattiera pericolosa.

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