TRAGEDIA GARDA, LE INDAGINI CONTINUANO
Uno sarebbe risultato positivi mentre l'altro si sarebbe rifiutato di sottoporsi ai test. Questi dalle prime indiscrezioni sarebbero i risultati delle analisi condotte domenica 20 giugno sui due turisti tedeschi che la sera prima nelle acque antistanti Salò hanno investito con il loro motoscafo la piccola imbarcazione con a bordo Umberto Garzarella e Greta Nedrotti. I due turisti, tutti e due di 52 anni, sono amici da tempo e da molti anni frequentano il Lago di Garda. Sabato 19 giugno in tarda serata erano usciti sul lago per vedere il passaggio della Mille Miglia, quando rientrando al porto intorno alle 23.00, con il loro motoscafo Riva, hanno travolto il piccolo natante provocando la morte sul colpo dell'imprenditore 37enne di Salò, il cui corpo verrà ritrovato il giorno seguente a bordo del piccolo natante sventrato, e della studentessa 25enne finita in acqua e trovata dai sommozzatori il giorno seguente. “Non ci siamo accorti di nulla, pensavamo si aver urtato uno scoglio o un tronco” - avrebbero dichiarato i due davanti ai carabinieri che domenica, dopo una giornata di indagini e dopo aver trovato il loro motoscafo danneggiato, li hanno rintracciati in un hotel di Salò e li hanno portati in caserma. Per questo motivi non si sarebbero fermati a prestare soccorso. A dimostrazione di ciò il fatto che i due turisti al rientro in hotel si sarebbero anche fermati a bere qualcosa prima di andare a dormire, ignari -secondo il loro legale difensore – della tragedia appana avvenuta. Questo potrebbe spiegare gli esiti delle analisi disposte dal sostituto procuratore Maria Cristina Bonomo per capire se i due avessero bevuto anche prima di mettersi al timone. I due turisti, padri di famiglia di casa a Monaco di Baviera, uno direttore finanziario, l'altro dirigente commerciale, dopo essere stati fermati dai carabinieri, sono stati rilasciati in attesa del processo poiché le leggi applicate al codice stradale, che nel caso di omissione di soccorso ed omicidio stradale prevedono l'arresto, non sono applicabili alla nautica. Devono rispondere di duplice omicidio colposo e di omissione di soccorso e restano a disposizione degli inquirenti che continuano le indagini per ricostruire la dinamica dell'incidente analizzando anche strumentazione di bordo, gps e i telefoni sotto sequestro.
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