LOTTA AL PANACE DI MANTEGAZZA

La Comunità Montana di Valle Camonica im questi giorni è fortemente impegnata anche sul fronte della lotta al Panace di Mantegazza (“Heracleum mantegazzianum”), pianta particolarmente pericolosa per le sostanze tossiche presenti nei peli urticanti di questa enorme ombrellifera, originaria del Caucaso, di cui c'erano alcuni esemplari in valle fino ad un paio di anni fa, estirpati e distrutti. Orta, però, sta colonizzando in modo preoccupante le rive dell'Oglio, giardini di case, e parchi inselvatichiti. Rinvenuta inizialmente a Sonico, la diffusione ha interessato i Comuni di Malonno, Vione, Capo di Ponte, Ceto e Breno (dove c’è stata la bonifica), Edolo e Vezza d’Oglio (attualmente in via di bonifica). Il Panace di Mantegazza ora punta verso Capo di Ponte, Ceto e Breno. L'Heracleum Mantegazzianum è già stato segnalato da alcuni cittadini per le sue particolarità che lo rendono, di fatto, un'ombrellifera gigante e per certi versi mostruosa. Ecco le indicazioni per chi ne individuasse la presenza o avesse dei dubbi in merito. La Comunità montana e alcuni comuni hanno già attivato un piano di contenimento e bonifica, con la supervisione del botanico Enzo Bona. Il Servizio foreste e bonifica montana della Comunità montana, con le guardie ecologiche e alcuni volontari, sta facendo il possibile per avvisare la popolazione, intervenendo con azioni di contenimento, eradicazione e distruzione della terribile pianta velenosa, che provoca danni all'uomo e all’ambiente. Infine una forte raccomandazione per tutti: la pianta non va toccata e, anche nelle operazioni di eradicazione, va maneggiata con attenzione e con speciali protezioni individuali.

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