BATTAGLIA CONTRO I CINGHIALI

Il cinghiale, secondo la classificazione di Linneo del 1758, chiamato in termine latino Sus scrofa, è un mammifero artiodattilo della famiglia dei suidi. Si ciba prevalentemente ti tuberi e radici che ricerca, grazie alla sua forte capacità di grufolare con le zanne, scavando solchi profondi nel terreno. Introdotto qualche tempo fa nelle valli alpine, particolarmente negli ambiti collinari e pedemontani, si è diffuso con una rapidità impressionante ed ora è diventato un problema ecologico, zoologico, forestale, agricolo e sanitario. Proprio in questi giorni si è assistito ad una recrudescenza dei danni provocati dalla sua presenza un po' a tutte le quote, nei seminativi e anche nei pascoli alti. Il motivo dell'aumento della popolazione oggi è evidente. Ora non vi sono più dubbi su cosa di debba fare e nemmeno alibi: non è animali autoctono e non porta alcun beneficio all'ambiente: anzi, i danni provocati dalla sua presenza devastante sono sempre più evidenti. Molte specie erbivore di animali del bosco non possono più cibarsi nei pascoli dove hanno grufolato i cinghiali, la cui urina pare un forte deterrente alla presenza si altri competitori. Regione Lombardia ha definito in modo chiaro cosa si deve fare da subito per contenerne l'ulteriore espansione e ridurre gli esemplari a quanto l'ambiente montano possa ospitare.

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