IN MANETTE PER VIOLENZE DOMESTICHE

E’ finito l’incubo di una ventenne vittima di continui maltrattamenti fisici e verbali, da parte del convivente, fino ad arrivare alla violenza sessuale. A mettere fine il personale della Squadra Mobile della Questura di Bergamo, in esecuzione di una misura di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bergamo, Massimiliano Magliacani. Le manette sono scattate ai polsi di un ventinovenne della media Val Seriana. Un fidanzato che già in passato aveva manifestato atteggiamenti violenti e persecutori nei confronti di donne. Una prima segnalazione era giunta alla Squadra mobile da un centro antiviolenza. Qui si era rivolta la madre della giovane vittima, preoccupata per la sorte della figlia. La ragazza infatti non aveva mai avuto il coraggio di denunciare la pesante situazione che subiva. L’associazione Fior di loto che si occupa di donne vittime di maltrattamenti ha messo in contatto la donna con il personale della Squadra mobile specializzato nell’ambito del maltrattamento e della violenza domestica, che ha accolto e preso in carico la richiesta di aiuto, avendo colto la gravità della situazione. L’uomo, accecato dalla gelosia, impediva alla ragazza di avere contatti con il mondo esterno. Aveva piazzato nell’appartamento alcune telecamere in modo di averla sotto controllo mentre lui era al lavoro. Esigeva che la donna parlasse con la modalità «in viva voce» se era al telefono con altre persone. Ossessionato dal controllo, anche in casa pretendeva che la ragazza gli chiedesse il permesso prima di spostarsi da una stanza all’altra. Il rischio che l’uomo potesse spingersi a violenze ancora più gravi ha innescato la tempestiva richiesta della misura cautelare della custodia in carcere che è stata accolta dal Giudice, nell’arco di poche ore. La Polizia di Stato sollecita l’invito affinchè chi subisce o è conoscenza di maltrattamenti e violenze, denunci l’accaduto.

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