CONFERMATE LE ACCUSE
Udienza del processo per la morte dell'imprenditore Mario Bozzoli di Marcheno questo mercoledì 17 novembre in corte d'Assise a Brescia: protagonisti due testimoni, uno della difesa e l'altro dell'accusa. Per la difesa verso l'unico imputato di omicidio, Giacomo Bozzoli, 35enne nipote di Mario Bozzoli, che la sera del 8 ottobre 2015 avrebbe ucciso e fatto sparire il cadavere della zio Mario, ha parlato il fratello minore Alex, entrato in un primo tempo nell'inchiesta assieme al padre Adelio e poi scagionati. “Ancora oggi mi chiedo dove sia mio zio”, ha detto Alex davanti al giudice Roberto Spanò, aggiungendo: “difendo mio fratello Giacomo che è innocente e rischia l’ergastolo”. Parlando dei rapporti con lo zio, Alex ha aggiunto che “erano buoni” e “di rispetto”, sottolineando che “si lavorava, si guadagnava, avevamo belle auto. Che motivi c’erano per litigare?”. Alex ha poi definito “immonda” la denuncia della zia Irene Zubani, moglie di Mario, contro lui, il fratello ed il padre per la scomparsa del marito Mario. Come testimone dell'accusa è stata sentita Jessica Gambarini, ex-fidanzata di Giacomo, che ha fornito una testimonianza opposta a quella di Alex, confermando le accuse già espresse nell’incidente probatorio, secondo cui Giacomo avrebbe avuto un piano per uccidere lo zio. Secondo l’accusa, l’omicidio di Mario Bozzoli sarebbe avvenuto “tra le 19.14.38’’ e le 19.25.21’’ dell’otto ottobre 2015”. In quegli 11 minuti, secondo gli inquirenti, l’imprenditore sarebbe stato colpito, ucciso ed il suo corpo infilato in un sacco e portato in auto fuori dalla fonderia. Ma gli orari indicati da un dipendente della fonderia, Aboagye Akwasi, soprannominato Abu, spostano in avanti l’orario dell’ultimo avvistamento di Mario, diversamente da quanto sostenuto dall’accusa. Unico dato certo è la chiamata dell’imprenditore alla moglie, alle 19.12, quindi il silenzio. Alle 19.21.34 invece, si registra la famosa fumata anomala di uno dei forni della fonderia. L'accusa ha anche commentato che «In questa vicenda i minuti sono fondamentali. Sessanta secondi in più o in meno fanno la differenza...La difesa vuole spostare in avanti i tempi per ridurre lo spazio dell’azione omicidiaria» mentre la difesa contrattacca sull'argomento affermando che “Per i pm i tempi sono diventati importanti solo dopo anni di indagine quando l’ipotesi forno è venuta meno. E ora vogliono tirare indietro le lancette». Le testimonianze rilasciate agli inquirenti nei giorni delle indagini serrate ora sono il nodo dell'intera vicenda, alla quale si collega anche la morte dell'operaio della Bozzoli Giuseppe Ghirardini, trovato senza vita sotto un abete alle Case di Viso pochi giorni dopo la scomparsa di Mario Bozzoli. Nel suo stomaco il Medico legale aveva trovato una fiala di cianuro. Sull'intera vicenda si spera di mettere un punto fisso quanto prima.
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