MAURO FIRMO NON DOVEVA ESSERE LI'

Nell'udienza del processo per la morte di Mauro Firmo, 57enne commissario di gara di Carpenedolo, travolto e ucciso dall'auto di un concorrente della cronoscalata Malegno-Borno del 29 luglio 2017, la pubblica accusa ha chiesto una condanna a 4 mesi per omicidio colposo per Francesco Tartamella, Francesco Bellingeri e Sergio Sisti, direttore di gara, responsabile dell’allestimento del percorso e ispettore della sicurezza. In aula è stata sottolineata la posizione pericolosa in cui il commissario si era sistemato per seguire l’andamento della corsa automobilistica. In quel punto Mauro Firmo era stato travolto da una delle vetture in gara, uscita di strada nel tratto rettilineo che conduce all'abitato di Ossimo inferiore, piombando proprio sulla postazione di controllo. Secondo la Procura di Brescia, Tartamella e Bellingeri avrebbero omesso di segnalare che la postazione di controllo numero 20, quella assegnata a Firmo e al suo collega Davide Foroni, si trovava al chilometro 5,855 sul lato sinistro della strada e non 65 metri più avanti sul lato destro al chilometro 5,920 come previsto dal “Piano sicurezza” della gara organizzata dall’Aci di Brescia. Secondo la Procura di Brescia la colpa di Sensi è stata invece quella di non avere accertato «il corretto allestimento del percorso di gara e lo schieramento dei commissari, e la regolarità della postazione 20. Firmo e il collega si sarebbero quindi posizionati proprio sulla traiettoria di uscita di una curva, e con «un limitatissimo spazio di movimento per la scarpata adiacente«. Il 57enne era quindi stato travolto dalla Peugeot 206 guidata da Christian Furloni che aveva perso il controllo della vettura finendo contro la barriera dietro la quale si trovavano i due commissari di gara. Nella ricostruzione dei fatti nell'udienza di questo mercoledì 24 novembre, il pm Antonio Bassolino ha individuato un concorso di colpa nell'incidente, evidenziando il fatto che Firmo avrebbe dovuto rilevare e segnalare la pericolosità della postazione, rifiutandosi di sistemarsi in quel punto. La sentenza è attesa per il 20 aprile.

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