IL VIDEO FINISCE IN TRIBUNALE

Nell'ottobre 2020 i Carabinieri Forestali del SOARDA, Sezione operativa antibracconaggio e reati in danno agli animali, avevano effettuato un intervento sui monti di Lumezzane, fra la Valtrompia e la Valsabbia, per una serie di controlli. In particolare, nel capanno di caccia di Angelo Gnali di Cimmo di Tavernole una telecamera di sorveglianza del capanno ha ripreso l'alterco tra i Carabinieri ed il Gnali che, a sua volta, si è rivolto ad un avvocato per avere giustizia circa i presunti abusi da parte dei Forestali. La prima udienza del processo a Brescia si è tenuta questo mercoledì 19 gennaio: Angelo Ganli era rappresentato in giudizio dall'avvocato Alberto Scapaticci che non ha nascosto molte perplessità sull'intera vicenda. Perplessità avanzate anche da cacciatori che, rispettando il divieto del Prefetto ad effettuare un presidio di sole 20 persone, a titolo personale hanno voluto portare la propria solidarietà a Gnali, così come ha fatto anche l'Associazione cacciatori lombardi. Dopo aver visionato i filmato della telecamera di videosorveglianza del capanno, il Giudice ne ha chiesto una esatta traduzione in italiano, comprese le parole e le invocazioni di aiuto del Gnali in dialetto bresciano, il processo è stato aggiornato a mercoledì 9 febbraio. Il video si trova ora agli atti della accusa nei confronti delle Guardie forestali del Soarda da parte di Angelo Gnali e dell’Avvocato Alberto Scapaticci ed è diventato oggi virale e visionato da migliaia di cacciatori e non solo.

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