CASTELMELLA: UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA
Insulti, botte, minacce. Una vita trascorsa – a periodi alterni – tra denunce e arresti tanto che sono gli stessi vicini ad affermare che – da oltre dieci anni – non faceva altro che udire urla e insulti. Un’esistenza tribolata – segnata dai maltrattamenti – culminata nel modo peggiore: Vittorino Andreoli, 67 anni, è stato assassinato questo lunedì sera nella sua casa di Castelmella dal figlio Alberto, ora accusato di omicidio preterintenzionale ed evasione. Il 50enne – agli arresti domiciliari per droga – sarebbe infatti dovuto restare confinato nella sua abitazione di Torbole Casaglia. Era stata la stessa magistratura a stabilire che Alberto non potesse vivere sotto lo stesso tetto del padre che, in passato, lo aveva già denunciato per maltrattamenti. Lunedì sera, l’ennesima lite, sarebbe degenerata, tanto che i due sarebbero arrivati alle mani. Che cosa sia realmente accaduto spetta ora agli inquirenti accertarlo: second una prima ricostruzione Vittorio Andreoli si sarebbe rifugiato in bagno, dove sarebbe stato stato colto da malore. Inutili i soccorsi, giunti sul posto insieme agli agenti della Polizia Locale, allertati dai vicini. Il pm di turno Alessio Bernardi ha quindi disposto l’autopsia sul corpo della vittima, chiedendo al gip la convalida dell’arresto. Spetterà invece al medico legale stabilire se l’arresto cardiaco sia in qualche modo legato ai momenti di tensioni vissuti dal 67enne o per le botte che avrebbe ricevuto dal figlio. Le indagini sono attualmente in corso.
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