L'8 MARZO ALTERNATIVO DELLE PLOGGER

Otto marzo alternativo per un gruppo di donne plogger che ha ripulito la zona industriale di Gianico da rifiuti e cartacce, ma non solo. Una dozzina di donne ha partecipato a questa giornata della donna versione green. Sono partite dal centro di Gianico e poi armate di sacchi e pinze hanno raggiunto la zona industriale e la pista ciclabile. L'idea è nata a due ragazze dei plogger. Hanno raccolto in zona industriale e poi lungo la pista ciclabile a ridosso delle scarpate della superstrada. E' stato trovato di tutto, dalla plastica di delimitazione dei cantieri, a lastre di carton gesso che pare siano state scaricate pochi giorni fa, a cerchioni di auto, a rifuiti di ogni genere anche, come detto, rifiuti ingrombranti che per altro dovrebbero essere smaltiti in apposite sedi o alle isole ecologiche nelle quali si conferisce per altro gratuitamente. Il grande lavoro che stanno facendo i plogger, nati solo un anno fa sul territorio della Valle Camonica e del Sebino, è quello di sensibilizzare e lo fanno in modo silenzioso, come l'8 marzo, mettendosi i loro giubbetti gialli, imbracciando le pinze in una mano ed i sacchi neri nell'altra. In ochi mesi il movimento si è allargato a macchia d'olio, dall'alto Sebino ha raggiunto la Valle Camonica, sono sempre di più i raccoglitori i plogger appunto (dallo svedese plocka up letteramente raccogliere) che si uniscono ai gruppi. Lo scorso 19 febbraio la Valle Camonica, Darfo, ha ospitato anche una tappa del giro d'Italia plogging. Con la speranza che prima o poi non si porchi più. La giornata delle plogger dell'8 marzo si è poi conclusa con una merenda a casa Felicia, il bene confiscato di Gianico che oggi è sede di un progetto di housing sociale per donne in difficoltà e di molte altre iniziative a favore delle donne.

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