CLAN PRESENTI NELLE IMPRESE DEL NORD

Tra le pagine della nuova relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia, ce ne sono parecchie riferite alla bergamasca. Il periodo è quello relativo al primo semestre del 2021. Risultano essere undici le indagini che hanno avuto solide proiezioni anche in terra orobica. Mafie tradizionali e ‘ndrangheta soprattutto, ma non solo: ci sono i gruppi stranieri in ascesa, la criminalità finanziaria più articolata, i traffici di droga di un certo spessore. Dagli accertamenti svolti, le province di Brescia e Bergamo mostrano caratteristiche similari, al resto della Lombardia, anche se con dimensioni più moderate rispetto a Milano. Da rilevare nelle due province è che a fianco di gruppi di criminalità organizzata tradizionale riferita in particolare alla ’ndrangheta e alla camorra emerge l’operatività di gruppi stranieri, dediti principalmente a traffici di stupefacenti, reati predatori, immigrazione clandestina e tratta di esseri umani finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e della manodopera clandestina. 7 sono state le interdittive antimafia, vale a dire i provvedimenti che impediscono alle imprese reputate vicine ai clan di correre per appalti pubblici, emesse in Bergamasca, seconda provincia lombarda dopo Lecco con 11, Milano 3, 2 a Brescia.

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