OMICIDIO CASATI, 4 I PROIETTILI ESPLOSI
L’autopsia, eseguita ieri mattina all’obitorio dell’ospedale Papa Giovanni XXIII° di Bergamo dal medico legale dell’Università di Pavia, Luca Tajana, ha confermato essere stati 4 i proiettili esplosi con la calibro 38 impugnata da Silvana Erzembergher, costati la vita a Luigi Casati 61enne metalmeccanico in pensione, all’esterno della palazzina di Treviglio, dove abitava con la moglie. Due spari al petto, uno a una coscia e quello mortale alla testa. Un esecuzione in piena regola. 60 giorni sono i tempi previsti per la relazione completa affidata al medico legale, relazione utile a chiarire anche la traiettoria di ogni sparo – i quattro proiettili sono tutti entrati e usciti dal corpo di Casati –, l’ordine con cui i colpi sono stati esplosi e anche la distanza. Monica Leoni, la moglie cinquantasettenne, che poi giovedì mattina è stata a sua volta ferita a una gamba dalla pistola dell’ex ambulante resta ricoverata, anche se fuori pericolo, all’Ospedale Papa Giovanni, mentre Silvana Erzembergher – che alcune ore dopo l’arresto aveva accusato un malore di natura cardiaca è stata dimessa dallo stesso nosocomio e trasferita nel carcere di via Gleno a Bergamo, con l’accusa di omicidio e tentato omicidio. La salma di Casati è stata restituita ai familiari e composta nella casa funeraria Rivoltella nella zona industriale di Treviglio e alle 10.30 di mercoledi 4 maggio nella chiesa di San Pietro, in Zona Nord a Treviglio, saranno celebrati i funerali. Nessun commento da parte di Emanuele, figlio di Luigi e Monica ancora fortemente scosso per quanto accaduto.
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