DENUNCIA PER FRODE NEL CASO FIERA

A processo l’inchiesta sul polo fieristico di Bergamo. Al termine delle indagini preliminari, la Camera di Commercio di Bergamo, aveva presentato una denuncia per frode in pubbliche forniture nei confronti dell’allora direttore di Promoberg Stefano Cristini, di Gianfranco Sibella, titolare dell’omonima ditta di pubblicità e promozione e di Marco Lanfranchi, amministratore dell’Area P. V. Eventi srl di Lallio. Sei gli imputati a processo nell’ambito dell’inchiesta su presunti peculati e appropriazioni indebite a causa dei quali, per il pm Emanuele Marchisio, sarebbero spariti tra il 2006 e il 2019 più di 900mila euro dalle casse di Promoberg, la società che gestisce la Fiera di Bergamo. Indagati, oltre ai già citati anche l’allora segretario generale Luigi Trigona, Diego Locatelli, all’epoca addetto alla cassa di Promoberg e il commercialista Mauro Bagini, ex presidente del collegio sindacale di Promoberg. La denuncia della Camera di Commercio è stata riunita agli atti del fascicolo, ma senza formulazione del reato evocato. Per questo motivo ieri l’avvocato Emilio Gueli ha sollevato la questione: se il pm Emanuele Marchisio formalizzerà la contestazione, la Camera di Commercio valuterà la possibilità di costituirsi parte civile. La tesi sostenuta è che le tre persone chiamate in causa dalla Camera di Commercio attraverso i legali avrebbero utilizzato documentazione fiscale riferita a operazioni fittizie per rendicontare costi inesistenti e in questo modo ottenere finanziamenti pubblici. Anche Promoberg – per mezzo dell’avvocato Marco Zambelli – si costituirà parte civile. Il 3 giugno ci sarà un’udienza per verificare che le notifiche siano arrivate correttamente a tutti, poi si entrerà nel vivo il 16 settembre. Le misure cautelari erano scattate nel luglio 2019 e avevano portato agli arresti domiciliari l’allora direttore Cristini. L’indagine era nata poco prima del Natale 2018 quando una dipendente di Promoberg si era imbattuta in una richiesta di rimborso di una collega che non era solita presentarne. Nel magazzino della Fiera erano poi spuntate altre centinaia di note spese intestate a dipendenti a loro insaputa.

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