UN APPELLO PER I TORRENTI

La legge è in parte rispettata, cioé il deflusso minimo vitale viene rilasciato da chi ha le concessioni per l'idroelettrico, ma a causa della siccità di quest'anno non basta, ed i torrenti sono a secco, i pesci muoiono, l'ecosistema viene compromesso. E' il caso del torrente Palobbia che nasce dalle montagne del Listino e del Galiner e dopo aver attraversato il comune di Braone si getta nell'Oglio. L'acqua del torrente viene utilizzata per alimentare un torrente irriguo che attraversa il paese e per produrre energia elettrica tramite apposite centrali gestite da società specializzate. A causa della grave siccità di quest'anno il Palobbia, come molti altri torrenti le cui acque vengono captate per la produzione di energia idroelettrica, restano però all'asciutto, soprattutto nei tratti finali. Questa è la situazione del tratto finale del Palobbia oggi, questa è invece la situazione dello stesso torrente in località Paghera e Faet nel comune di Ceto, prima delle captazioni. L'ideale, in situazioni di emergenza come quella di quest'anno, sarebbe dunque opportuno non prevedere solo il cosiddetto DMV (il rilascio minimo vitale) ma, come prevede una normativa europea di adottare il DE (cioè il rilascio ecologico, quello in sostanza che permette al torrente di continuare a vivere). Ed è questo che le associazioni ambientaliste del territorio (Centraline Idroelettriche di Valle Camonica per l’acqua che scorre”, Amici Pescatori Sportivi Braone, Consorzio pescatori di Valle Camonica, Coordinamento Nazionale Tutela Fiumi - Free Rivers Italia) hanno inviato un esposto agli enti competenti in materia: Arpa, Regione, Carabinieri Forestali, Provincia, Comuni, Commissione Europea. Dopo l'esposto le associazioni si aspettano che chi di dovere ascolti la loro voce, ma soprattutto quella dell'ambiente.

Commenti

Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!

Lascia un commento

* Tutti i campi contrassegnati sono obbligatori