IL CANE LO SALVA DALL’ATTACCO DEI CINGHIALI
E’ ormai noto che da alcuni anni i cinghiali siano arrivati in molte realtà collinari seriane e non solo, creando non pochi danni alle coltivazioni, ma anche attaccando l’uomo , come nel caso successo a Dario Capella, 59 anni, residente da una ventina nella piccola Trevasco frazione di Nembro. L’uomo stava passeggiando attorno alle 23 nel prato sotto casa, insieme al cane Tato al guinzaglio, quando è stato aggredito da un cinghiale maschio e una femmina con prole al seguito. Una situazione non nuova quando l’animale si trova con i cuccioli. A salvare l’uomo è stato il cane, che ha allontanato una prima volta la coppia. I cinghiali sono risaliti a monte e per due volte ha cercato nuovamente di caricare l’uomo, ma fortunatamente senza riuscirci, grazie alla difesa dell’amico a 4 zampe, adottato da pochi mesi al Rifugio del cane di Seriate. “Sono preoccupato – ha detto Capella – è capitato a me, ma se fosse capitato a dei ragazzini che passeggiavano cosa poteva succedere?”. Negli ultimi anni i cinghiali si sono moltiplicati in Bergamasca e in tutta la Regione, dove si è passati dai 7.300 abbattimenti del 2018 ai 14mila del 2021. Il problema è andato aumentando in particolare da quando la figura del cacciatore come operatore faunistico non è stata più utilizzata dalle Polizie provinciali dal 2017, dopo un ricorso al Tar animalista: ora che la legge regionale lo permette e la corte costituzionale lo ha confermato, le Polizie provinciali possono nuovamente coinvolgere i cacciatori. Il sindaco di Nembro Gianfranco Ravasio ha contattato il cittadino. “Il Comune, ha detto Ravasio, non ha alcuna competenza sulla fauna selvatica. Quello che possiamo consigliare ai nembresi è di chiamare la Polizia provinciale, oltre che segnalarlo a noi, invitando il cittadino a fare attenzione quando si muove nel bosco”.
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