SOS BOSTRICO IN ALTA VALLE CAMONICA

Ha già distrutto migliaia di piante e come i boschi della Valle Camonica siano in sofferenza è facile da capire: buttando l'occhio si notano macchie marroni fra il verde. A peggiorare l'azione del bostrico, un parassita che attacca piante d'alto fusto, soprattutto l'abete rosso, la tempesta Vaia che nel 2018 ha sterminato fette di foreste, ma anche la situazione climatica del 2022 con un inverno senza neve e una primavera-estate siccitose e molto calde. Di questo si è parlato nel corso del secondo appuntamento sull'emergenza bostrico in alta Valle Camonica che si è tenuto nei giorni scorsi a Ponte di Legno. A confrontarsi – dopo aver ascoltato nelle scorse settimane gli esperti forestali ed i botanici - gli amministratori, i tecnici, i direttori dei consorzi forestali. L'obiettivo è quello di capire come poter affrontare la lotta al parassita. Tra il 2019 e il 2020 la Comunità Montana ha effettuato uno studio del problema e mappato le zone più colpite. Il coleottero, che è comunque una presenza normale nei boschi – ha più facilmente attaccato gli abeti sofferenti per i fattori di cui sopra: tempesta Vaia, caldo e siccità – colpisce gli abeti rossi insinuandosi sotto la corteccia e nutrendosi dei tessuti che portano la linfa dalla radici alle foglie; una volta "ucciso" un albero passa ad infettare quelli vicini. Grazie ad alcuni finanziamenti della Regione – che si sono però presto esauriti – in alcune aree come a Lozio e a Pescarzo di Capo di Ponte, sono partiti dei progetti di lotta biologica – come quella per intenderci attuata qualche anno fa contro il cinipide del castagno. Ma c'è ancora molto da fare: servirebbero oltre 2 milioni di euro per completare gli interventi. Ad oggi ne sarebbero arrivati meno di 300 mila. Al momento del resto non esiste un antiparassitario in grado di distruggere il bostrico. Cosa fare da qui in avanti ce lo si è chiesto di nuovo durante il convegno organizzato a Ponte di Legno.

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