PRESUNTI APPALTI TRUCCATI A BERZO DEMO

Iniziata e subito rinviata l’udienza preliminare su presunte turbative d’asta tra il 2018 e il 2019 a Berzo Demo e che vede coinvolti Giovan Battista Bernardi, allora sindaco del Comune, e di altre quattro persone, tra le quali il responsabile dell’ufficio tecnico comunale, Fedele Bernardi, il segretario comunale, un tecnico della Centrale unica di committenza ed un imprenditore della zona. Le difese degli imputati hanno chiesto al GUP di pronunciarsi circa alcune questioni preliminari rispetto ai capi d'imputazione; i difensori degli imputati hanno anche impugnato un capo d'imputazione ritenendo sia stata riproposta con data successiva, chiedendo che sia dichiarata l’inutilizzabilità degli atti di indagine compiuti tra le due imputazioni gemelle. L’accoglimento dell’eccezione cancellerebbe così gran parte delle intercettazioni fatte a sostegno delle accuse contestate all’epoca dal sostituto procuratore Ambrogio Cassiani. Il GUP ha aggiornato l’udienza al prossimo 9 febbraio per consentire la replica alla pubblica accusa. Secondo la ricostruzione degli inquirenti Giovan Battista Bernardi, avrebbe favorito l’azienda di famiglia facendola partecipare ai bandi per l’assegnazione delle forniture, nonostante il palese conflitto di interessi. Si trattava di appalti per assegnazione dei lavori per la fornitura di materiale edile, dei servizi di pulizia degli immobili comunali e dei servizi di videosorveglianza per l'importo di poche decine di migliaia di euro. In seguito a queste accuse Giovan Battista Bernardi e Fedele Bernardi sono stati qualche giorno agli arresti domiciliari: solo il tempo di comparire davanti al GIP per l’interrogatorio di garanzia e di autosospendersi dai loro incarichi. Il Comune è stato così commissariato fino a nuove elezioni.

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