LAURA SOFFOCATA E STRANGOLATA

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L'ex compagno di cella di Mirto Milani, in carcere dal 24 settembre 2021 con la pesante accusa di aver ucciso Laura Ziliani con l'aiuto delle due figlie della donna, Silvia e Paola, un 50enne in carcere per reati fiscali, è stato il testimone chiave dell'accusa nell'udienza del processo che si è celebrato questo giovedì 24 novembre presso la Corte d'Assise del tribunale di Brescia. L'uomo ha riferito che Mirto Milani, fidanzato della sorella maggiore Silvia e probabilmente amante della minore Paola, gli avrebbe raccontato i macabri dettagli dell'omicidio, riferiti poi dal 50enne agli inquirenti. Laura Ziliani sarebbe stata prima avvelenata con un muffin "condito" di benzodiazepine, poi aggredita dai tre imputati (sia le figlie Paola e Silvia che Mirto Milani), soffocata con un sacchetto di plastica in testa e infine strangolata con un cavo elettrico. Dopo averla uccisa, le figlie di Laura e Mirto Milani l'avrebbero spogliata e vestita con una lingerie hard: l'accusa ritiene che lo abbiano fatto per depistare gli inquirenti e far pensare ad un omicidio passionale. Laura Ziliani nel 2017, infatti, si sarebbe iscritta a un sito web di incontri, senza però mai utilizzare il suo profilo almeno fino allo scorso anno, quando sarebbero stati Paola, Silvia e Milani ad accedervi facendo credere che fosse la stessa Laura ad usarlo, quando invece era già morta. Dopo l'arresto del terzetto è avvenuto il 24 settembre, mentre il corpo di Laura fu ritrovato in una zona golenale del fiume Oglio a Temù la mattina dell'8 agosto, ma solo poche settimane fa avrebbero ammesso le loro responsabilità.

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