VERSO IL RINVIO A GIUDIZIO
E' stata rinviata a lunedì 4 luglio l'udienza preliminare per il rinvio a giudizio di Mirto Milani, Paola e Silvia Zani, per l'omicidio di Laura Ziliani di Temù, avvenuta secondo gli inquirenti nella notte tra il 7 e l'8 maggio 2021 a Temù. La GUP del Tribunale di Brescia, Gaia Sorrentino, si è riservata di decidere sul rinvio a giudizio dei tre, in carcere dal 24 settembre 2021 con la pesante accusa di aver ucciso la madre, per Siliva e Paola e di essere l'ispiratore nonché coautore del delitto per Mirto Milani, fidanzato di Silvia Zani. Nel corso dell'udienza preliminare di questo lunedì 27 giugno sono state affrontate questioni legate, in modo particolare, al costituirsi parte civile dei fratelli, della mamma e della seconda delle tre figlie di Laura Ziliani. La difesa ha chiesto poi che siano acquisite le registrazioni degli interrogatori fatti ai tre indagati nei quali i tre hanno confessato di essere stati loro a uccidere Laura il cui corpo venne poi ritrovato nella tarda mattinata dell'8 agosto 2021 in un'ansa golenale del fiume Oglio, semisepolto dalla sabbia. Alla base dell'omicidio ci sarebbero state motivazioni di tipo economico. Mirto Milani in aula si è seduto dietro le sbarre della cella mentre Paola e Silvia Zani al banco degli imputati. L’udienza è arrivata dopo la confessione fatta dai tre e messa a verbale solamente qualche settimana fa. Il primo a raccontare quanto commesso è stato Mirto Milani che in precedenza si era confidato con un compagno di cella, il quale, collaborando con gli inquirenti, aveva svelato quanto detto da Mirto l’ammissione di Mirto. Dopo aver saputo dallo stesso Mirto Milani dell’esistenza di una fossa scavata a Temù dove nei piani iniziali doveva essere sepolta Laura Ziliani, il compagno di cella di Mirto aveva portato gli inquirenti a Temù proprio davanti alla fossa. E agli atti è finita pure un’intercettazione ambientale, registrata a Canton Mombello, nella quale Milani, parlando sempre con il compagno di cella, anticipava di fatto quello che poi ha raccontato, ormai costretto a farlo dallp0evidenza, al PM tempo dopo.
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