PERIZIA PSICHIATRICA PER I 3 DEL CASO ZILIANI
Il 24 settembre 2021 Mirto Milani, Silvia e Paola Zani erano stati arrestati per l'omicidio di Laura Ziliani di Temù, madre di Silvia e Paola, con le quali aveva agito Mirto Milani come complice. Il 27 ottobre è stata fissata la prima udienza del processo che li vede imputati per omicidio e occultamento di cadavere. Il corpo di Laura, infatti, sparita dalle prime ore del 8 maggio 2021, venne ritrovato accidentalmente sepolto sotto mezzo metri di sabbia nell'area golenale del fiume Oglio e Temnù, poco prima della vasca dell'Enel. Ora gli avvocati dei tre accusati hanno chiesto e ottenuto il via libera per una consulenza psichiatrica. Il presidente della prima sezione penale del tribunale di Brescia, Roberto Spanò, ha dato parere favorevole all’ingresso in carcere di uno psichiatra che la difesa ha indicato come consulente di parte e che dovrà studiare la personalità, il carattere e la capacità di Mirto Milani e delle sorelle Paola e Silvia Zani, di intendere e volere al momento dell’omicidio di Laura, madre delle due ragazze. I tre accusati, ora rinviati a giudizio, avevano confessato solo a maggio di quest'anno, dopo mesi di silenzio, di aver avvelenato e soffocato Laura e poi di averne occultato il cadavere sotto terra vicino al fiume Oglio. Un omicidio che secondo la PM Caty Bressanelli è stato premeditato e organizzato nei minimi particolari, al punto che se non ci fosse stata un'esondazione dell'Oglio dopo una serie di temporali, difficilmente il corpo sarebbe stato ritrovato. Il primo a confessare era stato Mirto Milani, incastrato dalle confessioni al compagno di cella finite poi nel fascicolo di inchiesta, raccontando la sua verità in un lungo e drammatico interrogatorio al magistrato titolare dell’indagine. Poi Mirto era stato ricoverato in ospedale dopo un suo gesto autolesionistico, che non sarebbe stato l’unico negli ultimi mesi in carcere. Dopo Mirto anche le sorelle Silvia Zani, figlia maggiore di Laura e fidanzata di Mirto Milani e Paola, la figlia minore, avevano ammesso l’omicidio che secondo la ricostruzione accusatoria sarebbe stato commesso per mettere le mani sul patrimonio immobiliare di Laura. La perizia psichiatrica, se dovesse dare i risultati positivi, potrebbe essere un'arma importante nelle mani della difesa dei tre imputati.
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