LAVORATORI MUSEI: FIRMATO IL CONTRATTO

Alla fine hanno firmato il contratto di lavoro anche se non lo ritengono idoneo e hanno quindi permesso al Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane a Capo di Ponte e al Museo Archeologico Nazionale di Cividate Camuno, rimasti chiusi nei giorni scorsi a causa dello stallo che si era venuto a creare, di riaprire. Gli 11 lavoratori esterni che si occupano di vigilanza e accoglienza a supporto del personale interno dei musei statali, hanno interrotto la protesta intrapresa da una quarantina di lavoratori esterni in tutta la Lombardia, e alla fine hanno firmato il contratto che la nuova cooperativa che ha ricevuto l'appalto dal Ministero per la loro assunzione dal mese di dicembre, avrebbe sottoposto loro solo il giorno prima di entrare in servizio e che prevederebbe tra l'altro una retribuzione base oraria addirittura peggiorativa, da 6 a 5 euro circa, rispetto al contratto collettivo nazionale di riferimento dell’appalto precedente. Un contratto di lavoro che – fanno notare le organizzazioni sindacali- resta inadeguato alle mansioni e indecente dal punto di vista retributivo, ma che i lavoratori alla fine hanno accettato, spinti da una parte dalla responsabilità di consentire le aperture dei siti, dall’altra dalla seria preoccupazione di perdere il posto di lavoro. “Non possiamo ritenerci soddisfatti perché questa decisione rappresenta comunque una sconfitta per i diritti dei lavoratori, stretti tra l'assenza di un qualsiasi sostegno da parte della Direzione Regionale Musei Lombardia e l'insistenza della ditta aggiudicataria” - affermano in un comunicato congiuto la Cgil Valle Camonica e la Cisl Brescia Valle Camonica, che chiamano alla responsabilità anche il Ministero della Cultura e la Direzione Regionale Musei Lombardia e che chiedono l’immediata apertura di un tavolo di confronto sula gestione degli appalti per il servizio di accoglienza e vigilanza dei siti museali.

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