IMPRENDITORE BRESCIANO NEI GUAI
Il 13 maggio 2021 il Tribunale di Brescia aveva chiesto la confisca di 8,6 milioni di euro ai danni di un imprenditore, resosi protagonista di reati fiscali e contro il patrimonio. Una sentenza confermata solo pochi giorni fa anche dalla Suprema Corte di Cassazione che ha così validato quanto emerso nel corso delle indagini condotte dalla Procura cittadina in collaborazione con il Gruppo d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza. L’analisi svolta dalle Fiamme Gialle aveva comprovato la pericolosità sociale dell’uomo, ricostruendone ogni precedente a partire dal 2004. I beni economici e patrimoniali detenuti dall’imprenditore erano infatti nettamente sproporzionati rispetto a quelli lecitamente dichiarati. Il tutto confermato anche dalle indagini poste in essere dalla Fiamme Gialle anche in fase d’appello. Gli accertamenti hanno consentito di individuare anche fittizie intestazioni di beni volte a nascondere le reali disponibilità dell’uomo. Ad essere confiscati in via definitiva un complesso di immobili di pregio storico del valore di oltre 4 milioni, opere d'arte, beni d'arredo e orologi di lusso per circa due milioni di euro, a cui si sommano due veicoli e disponibilità finanziarie per un ammontare di oltre due milioni e mezzo.
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