UNA TESTIMONIANZA RIAPRE IL CASO DI JESSICA

Nuova pista e nuova inchiesta per fare luce sull’omicidio di Jessica Mantovani, la 37enne di Villanuova trovata senza vita nelle acque della centrale idroelettrica di Prevalle il 13 giugno del 2013. Un delitto ancora irrisolto e senza colpevoli, dopo che gli indagati principali sono stati assolti, ma sul quale gli inquirenti non smettono di indagare e ora avrebbero anche una nuova pista che fa sperare anche i familiari della vittima che attendono giustizia. La giovane sarebbe stata picchiata con calci e pugni, come confermato dall’autopsia, e gettata ancora viva ma in stato di incoscienza, nelle acque della centrale idroelettrica di Prevalle, dove verrà trovata senza vita alcuni giorni dopo. Per l’omicidio sono stati indagati e poi assolti Giancarlo Bresciani e Marco Zocca, due conoscenti della vittima che avrebbero trascorso con la 37enne di Villanuova, affetta da disabilità e tossicodipendente, alcune ore proprio la sera della sua morte. L’indagine nei loro confronti, in assenza di prove ed elementi sospetti, è stata archiviata così come escono dall’indagine altri nomi di altre persone indagate per concorso in occultamento di cadavere. A riaprire il caso sarebbe però ora una nuova testimonianza, di una donna che avrebbe riferito ad un’amica, la quale poi si è rivolta ai carabinieri, di avere dei sospetti sul proprio marito che proprio la sera in cui sarebbe stata uccisa la 37enne, sarebbe rincasato bagnato e sporco di sangue. La nuova pista che stanno verificando in queste ore gli inquirenti, riaccende le speranze della famiglia della vittima che non hanno mai smesso di  chiedere verità e giustizia.

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