DUE DELITTI INSOLUTI
Dopo la doppia assoluzione piena per Antonio Tizzani, l’ex ferroviere accusato di aver ucciso la moglie Gianna del Gaudio, resta l’incognita serialkiller. Gianna del Gaudio, è stata uccisa nella sua villetta a Seriate, Daniela Roveri, è stata sgozzata nel palazzo dove risiedeva a Colognola, entrambe nel 2016. Quello che fa pensare ad un serial killer, è in primis la modalità con la quale le due donne sono state uccise, entrambe sgozzate. Daniela è stata ritrovata davanti la porta della sua abitazione poco distante dall’ascensore del palazzo in cui viveva con la madre. Erano le 21 di sera quando un vicino si è accorto di quello che stava accadendo. Il ragazzo ha subito chiamato il padre e insieme hanno chiesto aiuto ma per Daniela non c’è stato nulla da fare. Secondo le indiscrezioni trapelate, le ferite di Gianna e Daniela sarebbero molto simili. Il fatto che Seriate e Colognola siano poco distanti, fanno pensare a un possibile duplice omicidio seriale. La pista del serial killer quindi non si esclude e c’è un altro particolare inquietante che accomuna i due casi. Secondo le testimonianze dei vicini di Daniela, il suo assassino potrebbe essersi introdotto in casa proprio attraverso il garage. Uno dei residenti infatti ha affermato che spesso la porta del garage che dà all’interno del palazzo resta aperta perché in quella zona si fa la raccolta differenziata e c’è anche l’ambiente per la caldaia. Più che entrare da quella zona, l’assassino potrebbe essere fuggito dal garage senza che nessuno si accorgesse di nulla. Due vittime con personalità diverse: Gianna Del Gaudio, ex professoressa di italiano, attaccata alla famiglia, ai due figli, devota di Padre Pio, con il marito Antonio si recava spesso a Pietrelcina durante le vacanze estive. Daniela Roveri, invece, era una manager alla Icra di San Paolo d’Argon, azienda specializzata in prodotti in ceramica. Indipendente, anche se viveva ancora con la madre, amante dei viaggi, sportiva, andava in palestra. Tra i tanti interrogativi risulta predominante la forte compatibilità tra l’aplotipo Y del Dna prelevato dai guanti trovati insieme al taglierino ritenuto essere l’arma con cui è stata uccisa Gianna Del Gaudio e lo stesso aplotipo trovato invece sul volto di Daniela Roveri. In particolare, tutti e 23 i marcatori dei Dna rilevati sarebbero sovrapponibili.
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