ALL’OLIVELLI GLI STUDENTI ADOTTANO UN GIUSTO
Gli studenti delle classi quinte dell’Istituto Olivelli di Darfo, nell’ambito del programma di studio sulla seconda guerra mondiale, hanno partecipato per il terzo anno al progetto dell’associazione Garigo di Milano “Adotta una Giusto” e sono andati così alla ricerca sul territorio dei Giusti, ovvero quelle persone che non vogliono essere chiamate eroi ma che hanno messo a rischio la propria vita per salvare gli ebrei dalle deportazioni e dal nazismo. Margherita Beduschi Zanchi è uno tra i Giusti tra le Nazioni che le classi quinte hanno approfondito. Morta all’età di 94 anni, la signora Rita come tutti la chiamavano, ebbe un ruolo importante nel salvataggio della famiglia Benyacar tra il dicembre ‘43 e il novembre ‘44 in una vicenda che si svolse tra Rivarolo, S. Martino e Bozzolo.Nel 1943, quando le famiglie ebree venivano catturate, Rita nascose la famiglia Benyacar che a Brescia aveva un negozio di pelliceria e che Rita Beduschi Zanchi, che faceva la modista e la pellicciaia a Rivarolo Mantovano, conosceva. Nascose Susanna Benyacar e i suoi due figlio Leone e Clara e li portò con la collaborazione del podestà Giovanni Rosa e del maresciallo dei carabinieri Antonio Sartori, a Bozzolo da don Primo Mazzolari che confuse i Benyacar con un gruppo di sfollati di Gaeta, privi di documenti, facendo loro assumere il cognome di Benedetti ed è così che sotto una falsa identità, la famiglia trovò la salvezza. Grande è stata l’emozione degli studenti nell’incontrare non solo il figlio di Rita ma anche nello scoprire che uno dei bimbi da lei salvati, Leone Benyacar, vive oggi nella Rsa di Borno. Attraverso la storia di Margherita Beduschi Zanchi, gli studenti hanno potuto approfondire la Shoah, su cui c’è ancora molto da scoprire come ha spiegato agli studenti lo scrittore e conoscitore della Shoah in Valle Camonica Bernardino Pasinelli. Ma soprattutto, hanno potuto imparare una grande lezione di vita, ovvero l’importanza di aiutare sempre il prossimo, di stare dalla parte del bene, anche se non è sempre facile. Al convegno è seguita l’apposizione della targa in ricordo dei Giusti. L’IIS Olivelli Putelli in questo modo ha ricordato la Shoah e le leggi razziali, ma anche «coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati».
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