UNA RETE PER “CURARE IL TERRITORIO”
Tra le eredità della pandemia c’è anche la presa di coscienza del fatto che la salute non riguardi più solo l’ambito medico, ma che anzi, sia un sistema circolare, comunicante, tra uomo e ambiente urbano, e fattori socioculturali ed economici. Da questa consapevolezza è nato il progetto “Terapia d’Arte”, ideato dall’Associazione LiberaMente, realtà che si occupa di salute mentale nell’Alto Sebino in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023. Nei giorni scorsi si è tenuto il convegno “Il Territorio che cura – curare il Territorio” che attraverso gli interventi di esperti ha fatto emergere le attuali esigenze del territorio dal punto di vista urbanistico, architettonico e socio culturale, per la difesa di una salute equa e sostenibile. Un primo incontro che vuole essere un punto di partenza per instaurare una vera e propria rete intergenerazionale che si adoperi attraverso interventi concreti per rendere il territorio, un territorio che cura. Tra gli esempi analizzati i progetti comprensoriali sviluppati negli ultimi decenni in Valle Camonica sul tema accessibilità dei beni culturali, la rete Uomini in Meglio e la cooperativa agricola Cascina Clarabella come esempi di cura del territorio, delle persone ed opportunità di integrazione e coesione sociale.
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