ONO NON DIMENTICA DAVIDE E ANDREA

Non ce l’ha fatta Erika Patti ad essere presente questo sabato alla giornata di ricordo dei suoi bambini, organizzata da Don Giambattista Dassa, Don Pierangelo Pedersoli, parroco di Ono San Pietro, a cui ha partecipato commosso anche il sindaco Fiorenzo Formentelli e la cittadinanza, in occasione dei dieci anni dalla scomparsa di Davide e Andrea, uccisi il 16 luglio del 2013 dal padre Pasquale Iacovone. Era il 16 luglio 2013 quando, all’alba dell’ultimo giorno di vacanza dei due bambini a casa del padre, Pasquale Iacovone, li soffocò e poi diede fuoco alla casa. Colui che avrebbe dovuto proteggerli, li portò via, per vendetta, all’amore e all’affetto della loro madre che voleva separarsi da lui e lo aveva denunciato per stalking. Sopraffatta dal dolore che in queste occasioni si acuisce, la madre ha affidato ad una lettera i suoi pensieri e i suoi sentimenti. “Sono ormai dieci anni che non ho più i miei bambini accanto” – scrive Erika Patti – Davide e Andrea avrebbero dovuto essere oggi più che maggiorenni. In questi anni ho solo pensato a come avrebbero potuto vivere questi anni della giovinezza, magari avendo notizia di come li stavano invece trascorrendo i loro amici e coetanei di un tempo.”  Sono parole cariche di una sofferenza che il tempo non riesce a placare e che la comunità di Ono San Pietro vorrebbe cercare in qualche modo di alleviare attraverso iniziative come quella di questo sabato che è iniziata al cimitero alle sette con un momento di preghiera dove riposano Davide e Andrea, che nel ricordo di tutti hanno ancora il volto e i sorrisi di due bambini innocenti di nove e dieci anni che amavano, tra le altre cose, trascorrere le giornate in montagna con i nonni materni in località Plaurec sopra Ono San Pietro. Ed è qui che, dopo una tappa all’oratorio a loro intitolato e dopo tre ore di cammino, è terminato il pellegrinaggio, con una cerimonia celebrata alla presenza dei nonni di Davide e Andrea, Lino e Cati, con i cuori gonfi di ricordi. Difficile trovare un senso di fronte a quello che è successo, nemmeno la fede ci riesce, ma iniziative come quelle di questo sabato servono per cercare di aiutare ad andare avanti, una famiglia e comunità colpita nel profondo, che vedrà riaprirsi ad ogni compleanno e ricorrenza le stesse ferite, ferite che il tempo non riuscirà a guarire mai. “Non smetto mai di pensare a loro ma in questi momenti la vicinanza della gente mi giunge forte. ” – scrive ancora Erika Patti ringraziando tutti coloro che dimostrano la loro solidarietà e hanno organizzato e partecipato all’iniziativa.

Commenti

Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!

Lascia un commento

* Tutti i campi contrassegnati sono obbligatori