RICERCHE SENZA SOSTA NEL SEBINO
Al 12° giorno di ricerche del corpo di Chiara Lindl la 20enne bavarese di Hemau, scomparsa dalle 20.00 di venerdì 1 settembre nelle acque del Sebino in un punto imprecisato tra Lovere e Pisogne, dopo giorni di dispiegamento di ricercatori a tutto campo, ora i sommozzatori dei Vifgili del fuoco di Milano, giunti a Pisogne questo lunedì, stanno concentrandosi in una zona più ristretta seguendo alcuni importanti indizi. Seguendo le indicazioni del ragazzo che era alla guida del motoscafo che ha portato gli 8 giovani al largo, con maggior precisione di direzione, confrontando tali indicazioni con i tracciati del cellulari dei ragazzi, i ricercatori sono risaliti ad una sorta di triangolo ristretto nelle acque antistanti lo stabilimento Lucchini ed il Gré di Castro. Zona ampia, ma dai fondali più piatti che, a quanto pare, mantengono un livello costante di circa 150 metri dove il Rov viene calato alla ricerca di oggetti, a loro volta individuati dallo scanner a bordo della stessa imbarcazione dei sommozzatori. Le ricerche sono quindi ripartite dai target già individuati dagli altri sommozzatori e si concentrano in una zona più ristretta, con le imbarcazioni ancorate al fondo per evitare spostamenti dagli obbiettivi. L'UCL dei Vigili del Fuoco dal molo di Pisogne sta immagazzinando dati elaborati dai tecnici Tas per coordinare i soccorritori. Una settimana fa i genitori di Chiara, giunti a Pisogne, con la sorella 23enne, anche lei in barca quella maledetta sera, dopo un breve soggiorno nel quale la lor angoscia era andata crescendo, vedendo le tante difficoltà nella ricerca, sono rientrati in patria in attesa della notizia che sta tenendo con il fiato sospeso molte persone. Ora si spera solo nella conclusione della ricerca per poter porre fine ad una lunga attesa. Chiara era arrivata sul Sebino per una vacanza con i suoi coetanei, nessuno dei quali avrebbe mai pensato potesse finire così.
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