TIENE L'AGRICOLTURA LOMBARDA
Dopo l'impennata dei costi produttivi nel 2022, accompagnata dalla crescita delle quotazioni dei prodotti agricoli, la prima metà del 2023 mostra una situazione di stabilizzazione per l’agricoltura lombarda, i prezzi e i costi iniziano infatti il percorso di progressivo rientro anche se con modalità e tempi diversi. E’ il quadro emerso dalla congiunturale presentata da Regione e Unioncamere Lombardia dove a trainare il settore primario sono i comparti lattiero-caseario e le carni suine. La massima attenzione da parte di Regione Lombardia è infatti posta alle filiere suinicola e lattiero casearia, come affermato dall’assessore all’Agricoltura Alessandro Beduschi, per la prima, per contrastare il fenomeno della Peste Suina Africana, per la seconda invece si è deciso di riattivare il “Tavolo Latte” tra tutti i portatori d'interesse per lavorare alla migliore valorizzazione dei prodotti. A preoccupare sulla volatilità di prezzi e costi è la domanda interna che, come affermato dal presidente di Unioncamere Lombardia, Gian Domenico Auricchio, ha iniziato a risentire dell'elevata inflazione e del conseguente calo del potere d'acquisto delle famiglie. La congiunturale evidenzia che le carni suine e lattiero-caseario registrano una prevalenza di valutazioni positive sull'andamento degli affari, grazie a quotazioni ancora elevate e costi in rallentamento, mentre carni bovine, cereali e vino evidenziano giudizi più negativi. La redditività degli agricoltori del panel Unioncamere Lombardia – Ismea mostra segnali di ripresa nel secondo trimestre rispetto al calo di gennaio-marzo. Valori positivi si registrano per il comparto suinicolo che mostra l'indice più elevato grazie ai livelli record delle quotazioni, favorite da una minore offerta a livello internazionale. Prevalentemente positive anche le valutazioni per il comparto lattiero-caseario, grazie al calo dei costi dei mezzi di produzione e alle quantità prodotte, che in Lombardia continuano a crescere a differenza di quanto avviene in Italia. Resta in negativo il comparto delle carni bovine a causa dell'elevato costo dei fattori produttivi e del calo della produzione dovuto ad una macellazione anticipata. Nonostante il valore ancora negativo il comparto cereali invece ha mostrato segnali di ripresa dopo un 2022 caratterizzato dal calo di volumi e dall'elevato costo dei fattori di produzione. Le previsioni indicano raccolti in crescita, seppure con preoccupazioni legate alla qualità del prodotto. Negativo anche l’indice del comparto vitivinicolo che dopo un netto calo del primo trimestre ha visto un lieve miglioramento nel secondo. Le difficoltà del settore sembrano essere meno acute in Lombardia, tutto ciò grazie alla maggiore tenuta dei prezzi e dell’export. Positive le previsioni per la vendemmia.
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