Coldiretti: buona l'annata agraria
L’annata agricola bresciana è stata instabile a causa dei cambiamenti climatici e delle emergenze sanitarie ma la Provincia di Brescia resta una delle province agricole più importanti d’Italia con un valore della produzione lorda vendibile che, anche se in calo dell’1,7% rispetto all’anno scorso che era stato un anno record, si attesta pari ad 1 miliardo e 775 mila euro circa. I dati sono stati presentati da Coldiretti Brescia questo venerdì mattina. Nonostante la pioggia record caduta nel 2024, nonostante le emergenze sanitarie, la provincia di Brescia mantiene i primati nella produzione nell’allevamento dei bovini da carne, dei suini e dell’avicoltura e del latte vaccino in particolare: in provincia di Brescia viene prodotto oltre il 12% del latte italiano e il settore ha avuto una buona annata. Annata positiva anche per l’olio, in ripresa, e per il vino, che però paga la primavera piovosa e le grandinate dell’estate, mentre le pioggia ha portato ad un calo del 25% della produzione di cereali. Annata negativa invece per la carne rossa per via degli aumenti dei prezzi al consumatore e per le difficoltà del settore dovute alla blutongue. Disastrosa l’annata per l’apicultura, una delle peggiori degli ultimi 50 anni. Il consumo del suolo, in aumento ovunque, non aiuta i territori a contrastare il rischio idrogeologico connesso ai cambiamenti climatici. La Coldiretti continua quindi nelle sue battaglie, per chiedere all’Unione Europea di stanziare maggiori risorse all’agricoltura, per il principio di reciprocità, per l’origine dei prodotti in etichetta, perché venga assicurata la salute dei consumatori prima di tutto, quando si parla ad esempio di cane sintetica, per dare dignità e un giusto reddito agli agricoltori. Il settore che oggi in provincia di Brescia conta più di 16.600 dipendenti, oltre 100 lavoratori, in crescita rispetto ai due anni precedenti.
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