15 ARRESTI PER FINTI ESAMI DI GUIDA
La Polizia Stradale di Bergamo, con l’operazione denominata “Trasformers” ha messo fine a un’associazione per delinquere finalizzata alla sostituzione di persona, alla falsa attestazione a pubblico ufficiale sull’identità, alla contraffazione di documenti d’identità. Quattro le persone in carcere e 11 ai domiciliari, due gestori di agenzie. Secondo le indagini coordinate dal pm Silvia Marchina, almeno in 45 casi tra il 14 marzo e l’8 settembre (ma si ritiene siano molti di più) sono stati superati, in modo illecito, gli esami scritti per la patente. Pakistani, egiziani, indiani: ciascuno aveva dei connazionali referenti. Ognuno aveva un ruolo ben preciso. Con 2.000 euro si riceveva il kit: micro auricolare, micro telecamera e suggeritore piazzato in auto fuori. Ai clienti venivano suggeriti gli indumenti giusti, dove infilare il piccolo marchingegno. Lo scoglio da superare erano i controlli all’ingresso con il metal detector. A Brescia, anche attraverso le intercettazioni, è emersa la partecipazione dell’addetta ai controlli. A Bergamo, si era arrivati «persino a pianificare la corruzione» dell’addetto al servizio di controllo dei candidati all’ingresso dell’aula d’esame e di un funzionario. La foto modificata permetteva il superamento della visita medica. Il giudice in conferenza stampa ha sostenuto che il medico (tra i 57 indagati) certificò i requisiti sanitari e non la corrispondenza tra chi aveva davanti e la foto sui documenti. La base operativa era a Bergamo, ma con attività anche a Brescia, Milano, Arezzo, Firenze, Novara e Treviso. Sequestrati preventivamente 80 mila euro dei 102 mila relativi al presunto giro di affari.
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