POSIZIONATE RETI PARAMASSI IN VIA VIGNE
Per riaprire via Vigne e necessario ricostruire i tratti di strada distrutti dai massi ma prima ancora, mettere in sicurezza il versante in modo che non ci sia più il pericolo di nuovi distacchi. La strada è chiusa dalla notte del 1 dicembre, da quanto degli enormi massi dalla felesia a monte si sono staccati scavalcando le reti paramassi e rotolando a valle, radendo al suolo una casa, sfiorandone altre, e lasciando crateri e frane al loro passaggio. Un grosso pericolo scampato per i residenti; per fortuna nessuno stava dormendo nella casa distrutta e nessuno è rimasto ferito. Se la frana fosse caduta di giorno o nel fine settimana, avrebbe potuto andare decisamente peggio. Nove le persone sfollate da allora, che non hanno più potuto fare rientro nelle loro abitazioni per via del pericolo scampato e di quello che incombe perché le verifiche nei giorni seguenti al distacco hanno evidenziato la presenza di altro materiale instabile sul versante. Ottenuti i finanziamenti da Regione Lombardia, 750 mila euro circa più nuova somma urgenza da 200 mila euro, e assegnati i lavori, la priorità per il Comune era rimuovere con interventi di disgaggio il materiale in bilico e ripulire Via Vigne dai massi caduti. Quindi in questi giorni si è svolto un nuovo sopralluogo sul cantiere dove proseguono i lavori sulla parte alta, anche con l’utilizzo dell’elicottero per trasporta il materiale, dove sono state realizzate le fondazioni per posizionare delle nuove reti paramassi nell’area sottostante allo sperone di roccia precipitato a valle. In seguito – fa sapere il sindaco Francesco Sangalli - inizieranno i lavori per la ricostruzione delle strade distrutte. La speranza, come annunciato ad inizio anno dal sindaco, è di fare rientrare nelle loro case in primavera gli abitanti della piana di Gobbia e di Via Vigne sfollati da mesi.
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