1000 KM IN BICI PER L'EUROPA
Giovanni Bloisi, di Varano Borghi in provincia di Varese, classe 1954, con la sua inseparabile bici e pochi generi di conforto come una piccola tenda canadese, è arrivato ovunque, anche negli angoli più lontani, dalla Russia a Israele. Con un unico obiettivo che non è quello di una sfida sportiva ma che è quello che segue il suo motto "per non dimenticare", ovvero ricordare, attraverso i suoi viaggi sulle due ruote, gli avvenimenti storici che hanno caratterizzato il nostro Paese e non solo. Bloisi è diventato così il ciclista della memoria, grazie alle sue pedalate sono tornate alla luce storie dimenticate, di persone, di luoghi legati alla storia italiana ed europea, come lo sbarco in Normandia, la campagna di Russia, le stragi nazifasciste, i bambini ebrei di Selvino tanto per fare qualche esempio. Il prossimo impegno di grande respiro internazionale di Giovanni Bloisi è il viaggio con la sua bici da Ventotene al Mortirolo: cioè, dal luogo dove nacque l'idea dell'integrazione europea, Ventotene, l'isola sulla quale erano al confino Altiero Spinelli ed Enesto Rossi nel 1941, che lì stilarono la prima carta che avrebbe dato vita alla futura Europa delle Nazioni; e Mortirolo, dove è stata installata la prima panchina europea dedicata a David Sassoli. L'impresa prima di tutto culturale, morale e storica, quindi anche sportiva, si snoda lungo circa 1000 chilometri, molti dei quali lungo percorsi alternativi al grande traffico, passando da Latina, Roma, Firenze, Forlì, Bologna, Milano, quindi Lecco, Sondrio, Mazzo di Valtellina ed il Mortirolo coinvolgendo più persone e associazioni, a partire dal Movimento Federalista Europeo e con la collaborazione di Antonio Longo, presidente del Mfe di Gallarate. Per quanto riguarda il Mortirolo, l'iniziativa è sostenuta dall'Ecomuseo della resistenza in Mortirolo.
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