IN SCENA IL ROGO DELLA VECCHIA
I bambini hanno affidato ad un foglio tutto ciò che di brutto esiste nel mondo, dalla violenza, al bullismo, dalla guerra alle malattie, e hanno affidato i loro fogli alla vecchia e così che nel rogo, insieme all’inverno ormai morente, si è dato fuoco anche ad ingiustizie e sofferenze. Il rituale di metà Quaresima è andato in scena questo giovedì 7 marzo in molti paesi delle nostre valli e anche a Piancogno la tradizione si è rinnovata tra lo stupore e gli applausi di adulti e bambini. La vecchia, che assume le sembienze di un fantoccio di carta, di stoffa o di legno, con il volto di una vecchia, richiama il carnevale e rappresenta l’inverno che se ne va. Mettere al rogo la vecchia significa distruggere definitivamente la stagione invernale, il passato, salutando l’arrivo della primavera e la rinascita della natura e della vita. La vecchia diventa così la personificazione delle brutte cose che devono lasciare il passo a quelle belle e il rogo un rito di purificazione e propiziatorio dalle origini lontane, come quelli con cui i celti si ingraziavano le divinità. Le fiamme hanno così bruciato il vecchio in una serata di festa di mezza Quaresima, nella giornata cioè in cui secondo la tradizione cristiana è possibile interrompere temporaneamente i sacrifici e i fioretti e ricaricare le energie e i buoni propositi in vita della Pasqua.
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