LA POPOLAZIONE INVECCHIA E LA SPESA SANITARIA SALE

Con 43 voti a favore, 21 contrari e 6 astensioni il Piano Socio Sanitario Regionale 2024-2028 è stato approvato dal Consiglio regionale, dopo una lunga discussione e la votazione di 115 emendamenti, di cui 20 approvati e  80 respinti, e di 100 ordini del giorno. Il provvedimento, redatto in Commissione Sanità con numerose realtà del terzo settore che operano nel campo della disabilità e della tutela dei più fragili e le RSA, mette al centro delle politiche sanitarie volte a garantire anche alle generazioni future un servizio sanitario pubblico e gratuito, la prevenzione. Nei prossimi anni infatti assisteremo ad un ulteriore progressivo invecchiamento della popolazione: dal 2020 al 2040, gli ultra 85enni passeranno dal 3,6% all’8%. A questo si abbina il calo delle nascite: dal 2015 al 2019 c’è stato un calo del 3.5%. Le famiglie composte da una sola persona sono aumentate dal 2020 al 2040: 332 mila in più. La cronicità, ovvero la presenza di malattie croniche, riguarda sempre più persone: più di 3mln di cittadini convivono con una patologia, 672.000 lombardi hanno limitata autosufficienza e dal 4% al 38% dei cittadini vive in un ambiente sociale disagiato. Si prevede quindi che entro il 2050 il sistema sanitario regionale dovrà fare fronte alla necessità di cure di circa 662 mila persone in più.  Ciò comporterà una previsione di aumento della spesa sanitaria da 24,7 a 25,4 miliardi di euro. Per rispondere a questi numeri il Piano approvato dal consiglio indica tra le azioni da mettere in campo la prevenzione primaria per ridurre il rischio di insorgenza delle malattie; la prevenzione secondaria, cioè la diagnosi precoce per arrestare la progressione della malattia; la cura, riabilitazione e assistenza; lo sviluppo dei servizi sociosanitari dedicati agli anziani, alle persone con disabilità e a quelle con disturbi mentali. Altri punti sono volti a migliorare i servizi, ridurre le liste d’attesa e i migliorare la presa in carico dei pazienti. L’obiettivo è coniugare il mantenimento di elevati standard di qualità delle prestazioni con la sostenibilità del sistema. Ciò significa rimodulare la rete dell’offerta per gli anziani estendendo i servizi diurni e potenziando RSA aperta; una maggiore flessibilità attraverso una presa in carico precoce e integrata per quanto riguarda le cure palliative; il rafforzamento e l’integrazione della rete dei consultori per affrontare la crisi della natalità e sostenere la famiglia; una sempre più forte integrazione tra ospedale e territorio per rispondere all’emergenza del disagio mentale. Lo strumento per raggiungere questi obiettivi è una evoluzione del sistema organizzativo regionale con l’istituzione di aziende ospedaliere dotate di tutte le discipline di alta specializzazione, il rafforzamento del ruolo delle ATS, il consolidamento dei Distretti sanitari, il completamento dell’offerta delle Case di Comunità e la piena strutturazione delle Centrali Operative Territoriali (COT). Un ruolo strategico è attribuito alla digitalizzazione, alle nuove tecnologie applicate alla medicina, alla ricerca e alle partnership internazionali.

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