QUATTRO MORTI IN POCHE ORE

Non si placa l'eco drammatico delle nostre province. Dopo i fatti accaduti lo scorso fine settimana, in queste ore si contano altre quattro vittime. Fatali - in questo caso - altri incidenti non solo in strada, ma anche in acqua e in montagna. È spirato questo lunedì in ospedale Lorenzo Cela, un giovane di 16 anni coinvolto nel sinistro avvenuto nel tardo pomeriggio di domenica a Lonato del Garda. Il ragazzo stava viaggiando con la sua fidanzata e la madre di lei sulla tangenziale quando sono stati vittime di un frontale. Secondo le prime ricostruzioni avrebbero invaso la corsia opposta. Ad avere la peggio è stato il giovane Lorenzo, un ragazzo educato e apprezzato, calciatore in erba che militava tra le fila del Desenzano. La famiglia, molto conosciuta, ha preso una decisione generosa: quella di donare gli organi del figlio. Non ce l'ha fatta neppure Giuseppe Bignotti, il 68enne di Gavardo vittima - a bordo del suo scooter - di una carambola tra due auto avvenuta nella mattinata di domenica a Ponte Caffaro. Una di queste lo ha travolto: troppo gravi le ferite riportate. Storico calzolaio del paese, lascerà un vuoto nella comunità valsabbina. E ancora le acque del Garda sono state nuovamente letali questo lunedì. Un ragazzo di 27 anni di origini indiane, Tarandeep Singh - residente a Cigole - è annegato a Riva del Garda. Dalle informazioni raccolte pare che si trovasse sul Benaco con alcuni amici, quando all'improvviso si è inabissato nella zona di Punta Lido, dove a luglio persero la vita Hanna Shabratska e Oleksiy, madre e figlio di origini ucraine. Il corpo del ragazzo è stato recuperato dai sommozzatori dei Vigili del fuoco di Trento, sul posto insieme ai colleghi di Riva, alla Guardia Costiera, Trentino emergenza, Carabinieri e i volontari di Spiagge sicure, ma a nulla sono valse le manovre di rianimazione. Un'ultima tragedia è avvenuta sempre questo lunedì in Valfurva, dove il 54enne di Alessandria Jonathan Giubilato - padre del calciatore Lorenzo - è precipitato mentre stava discendendo con altri tre alpinisti da Punta Linke, nel massiccio Ortles-Cevedale. Complesse le operazioni di soccorso: le squadre giunte sul posto non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell'uomo, precipitato per un centinaio di metri.

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