UNA BELLA RAGAZZA GENTILE
Una bella ragazza, solare, gentile e molto educata. Questa era Sara Centelleghe la 18enne uccisa questo sabato notte nel suo appartamento di via Nazionale 124. Avete sentito le parole della vicina di casa. Così la ricordano anche i due coniugi che vivono sullo stesso pianerottolo. Non la conoscevano molto bene, e questa notte non si sono accorti di nulla, poiché hanno le stanze da letto dalla parte opposta, ma la ricordano come una bella ragazza solare e sempre sorridente, educata e gentile. Sara viveva in questo palazzo, al terzo piano dove ci hanno condotto le impronte lasciate dall'assassino lungo le scale. Viveva con la madre dopo la separazione dei genitori. La donna questa notte non era in casa. Avrebbe festeggiato i 19 anni il prossimo 9 novembre Sara e con gli amici stava organizzando la festa. Che non ci sarà più. Questo sabato mattina il solito via vai sotto i portici di Costa Volpino – a pochi metri dal palazzo comunale – non si è fermato. Sulla bocca di tutti però la notizia della tragica morte di Sara e sui volti la costernazione per quanto accaduto. Qualcuno ha appreso dell'omicidio mentre beveva il caffè al bar o stava facendo delle commissioni, altri, i più vicini, avevano notato il trambusto della notte. E' un paese sconvolto il grosso centro della bergamasca dove c'è una forte presenza di immigrati ben inseriti nel tessuto sociale. Il presunto assassino di Sara è un suo coetano, di origini indiane, la mamma faceva le pulizie in municipio, brava gente, anche lui un ragazzo educato, forse un po' chiuso in se stesso. Abitava a pochi isolati dal luogo del delitto. La giustizia farà il suo corso, ma questo 26 ottobre non è una data che a Costa Volpino scorderanno tanto facilmente. Le famiglie distrutte sono due. Anche all'istituto superiore Ivan Piana di Lovere dove Sara frequentava la quinta dell'indirizzo socio sanitario, la notizia della sua tragica fine destato scalpore e sconcerto. E' toccato agli insegnanti spiegare per quale ragione lei non fosse fra i banchi questa mattina e in aula è piombato il silenzio, poi sono cadute lacrime silenziose.
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