Morti senza dimora in aumento

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Morire di freddo o di caldo in assenza di un riparo, morire da soli senza pietà. E' una strage invisibile quella delle persone senza dimora morte, una situazione che di anno in anno è in costante crescita. Nel 2022 le persone senza fissa dimora che hanno perso la vita in strada erano 399, nel 2023, 415 e ad oggi, nell'anno corrente i decessi registrati ammontano a 345. Dai dati del 2023, 240 decessi riguardavano persone straniere, 46 decessi non si sono potuti identificare a causa dell'assenza di documenti o segnalazioni. La stima dunque è che nel 68% dei casi le vittime siano straniere e il 32% italiane. Tra gli stranieri, la stragrande maggioranza è originaria da Paesi extra Ue. I cittadini stranieri che muoiono nell’anonimato nelle città italiane sono soprattutto nella fascia di età tra i 50 ed i 59 anni. Ci sono anche tanti giovani dai 16 ai 29 anni. I mesi invernali sono il periodo più critico per chi non può contare su un alloggio adeguato, ma questa strage invisibile si alimenta mese dopo mese durante tutto l’anno. Poco meno della metà delle persone senza dimora muore per malori, di cui la forma più estrema è rappresentata dagli episodi di ipotermia, altri muoiono anche per eventi traumatici ed accidentali, quali atti di aggressione, annegamenti, cadute. Il fenomeno della grave marginalità adulta è tipico soprattutto delle grandi città, ma ad oggi si sta facendo sempre più esteso e capillare arrivando ad interessare anche i centri urbani di medie dimensioni o più periferici . Il dettaglio regionale mostra che la regione in cui i decessi sono stati particolarmente diffusi è la Lombardia (86 decessi) seguita dal Lazio con 74 decessi.

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