VIRUS, I DATI E IL DIBATTITO

Dopo Milano, Bergamo e Brescia continuano a guidare la classifica delle province deve ogni giorno i tamponi registrano nuovi casi positivi, perché sono le province più colpite e perché di conseguenza qui vengono fatti in maggior numero i test sierologici a cui, se positivi, segue il tampone. Più di 9 mila i tamponi effettuati anche questo sabato in Lombardia che hanno portato alla luce 88 nuovi casi positivi di cui 29 in provincie di Bergamo, con Albino e Pradalunga che venerdì registravano 14 e 8 casi, e 9 in provincia di Brescia, distribuiti all'incirca un caso per qualche comune, mentre questo venerdì non si registravano nuovi casi in Valle Camonica dove in totale le persone che ufficialmente, quindi da esito di tampone, hanno contratto il virus sono 1945. Ci sono ancora 22 persone in terapia intensiva e 149 ricoverati negli ospedali lombardi e ci sono stati ancora 10 decessi, ma si tratta di casi per lo più con patologie pregresse. La Lombardia guida ancora la classifica delle Regioni italiane e nel Paese nel fine settimane sale lievemente il numero dei nuovi contagiati da Covid. Il virus, che ha fatto in Lombardia in tutti 16.788 vittime, c'è ancora ma le persone che risultano positive hanno un Rna più basso, quindi con minore possibilità di trasmissione del contagio e un fattore determinante nell'indebolire il virus potrebbe essere rappresentato dalla luce ultravioletta del sole. I timori quindi sono per l'autunno e l'inverno prossimi ed è per questo che è importante mantenere alta l'attenzione su distanziamento e utilizzo delle mascherine. Nel frattempo il dibattito politico sulla sanità in Regione Lombardia continua con il PD che passa all'attacco, con oltre cento banchetti in tutte le province della Lombardia, ha lanciato una campagna dal titolo “In Lombardia non è andato tutto bene, è ora di cambiare”. Obiettivo: cambiare la legge 23 del 2015, la riforma della sanità lombarda voluta da Maroni e approvata dal Governo come sperimentale, con verifica a cinque anni. Il Partito Democratico vuole la revisione di quella legge in consiglio regionale e per discussione ha aperto quattro tavoli di lavoro con circa 300 tra esperti, operatori, parlamentari e amministratori. Attraverso il web invece, sul www.pdlatua.it, apre un’area di dibattito e un sondaggio indirizzato a tutti i cittadini.

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