Ricordare per andare avanti
E' stata la determinazione degli alpini a farli tornare a casa dalla Russia. Negli ultimi mesi del 1942 le forze sovietiche avevano accerchiato l'armata tedesca e sbaragliato parte di quella italiana. La successiva offensiva di Rossos del 12 gennaio 1943 fece crollare il fronte del Don e diede il via alla ritirata. Le truppe erano allo stremo, sfinite non solo dai combattimenti, ma anche dal freddo e dalla fame. Emergono ancora oggi storie tragiche ma anche di grande umanità di quei giorni. Proprio il 26 gennaio 1943 – 82 anni fa – nel villaggio di Nikolajewka ciò che restava delle armate tedesca, ungherese italiana si ritrovarono ad affrontare alcuni reparti dell'Armata Rossa, asserragliatisi nel villaggio per bloccare la fuga dalla sacca del Don. Alla 2ª Divisione alpina "Tridentina", guidata dal generale Reverberi, assaltò il villaggio insieme ai battaglioni Verona, Valchiese, Vestone e Tirano cui si unirono le forze dell'Edolo in serata. Aprirono un varco e la via definitiva verso casa. Degli oltre 61 mila uomini più di 20 mila uscirono (7 mila e 500 erano feriti o congelati). Circa 40 mila restarono indietro, morti nella neve, dispersi o catturati. Non ci si può dimenticare di loro. A Nikolajewka è dedicata ogni anno la festa del gruppo ANA di Darfo Boario Terme che si è tenuta questa domenica con lo scopo di fare memoria.
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