IL REDUCE TURELLI: “BASTA GUERRA”
Croce al merito di guerra per la campagna di Albania, medaglia di bronzo per la Campagna di Russia, croce al merito di guerra per l'internamento in un campo di concentramento tedesco. Giulio Turelli, reduce di Marone, ne avrebbe di cose da raccontare agli alunni della scuola elementare di Corna. Penna nera in testa, Giulio ascolta la spiegazione del capogruppo di Marone, che con tanto di dati, numeri, fotografie e cartine, spiega il viaggio delle divisioni Tridentina, di cui Giulio faceva parte, Julia, Cuneense chiamate a combbattere nell'Armata Italiana in Russia. Ci vollero 200 convogli per portare gli alpini sul fronte lungo il fiume Don. Ce ne vollero solo 17, per portare indietro i sopravvissuti. Tra gli alpini della Tridentina, l'unica divisione che riuscì a trovare, combattendo, una via d'uscita attraverso Nilolajewka, c'è Giulio che guarda i filmati e le immagini e ricorda il freddo, la paura, gli amici caduti.Giulio è entrato nell'esercito a 21 anni, prima faceva il falegname. Il servizio militare era obbligatorio allora e nel 1939 fu chiamato alle armi insieme al sesto reggimento alpini. Prima l'Albania, al fianco di tenente Gnutti e di altri due compaesani, di Marone, Luigi Guerini e Amadio, poi la Russia, sul Don, le battaglie, la ritirata. E' soprattutto il periodo di freddo, fame e stenti patito durante la ritirata, a riempire i ricordi di Giulio. Non bisognava fermarsi, per non morire di freddo. Sopravvissuto uccidendo gli animali che trovava. In ripari di fortuna. L'8 settembrre di 1943, quando Giulio tornò in Italia, venne catturato e portato nel campo di concentramento e dovrà aspettare il 1945 per fare ritorno a Marone. A distanza di 72 anni anni Giulio continua a raccontare la sua esperienza ai giovani perchè capiscano l'importanza della pace e della vita.
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