Come cambia il clima?
Lo ha ribadito il meteorologo e climatologo Andrea Giuliacci in occasione del convegno organizzato a Lonato nei giorni scorsi da Coldiretti Brescia: il cambiamento climatico è una certezza. Rispetto alle media dell’era pre-industriale dal 1850 al 1900, si registra un aumento della temperatura di circa 1,1 grado e in Italia dagli inizi dal 1800 le temperature medie sono salite di oltre 2 gradi; negli ultimi dieci anni è iniziata l’epoca più calda degli ultimi secoli e il 2024 è stato l’anno più caldo dell’era moderna. Un innalzamento della temperatura di solo uno o due gradi sembra poco, ma in realtà è un riscaldamento notevole se si considerano le conseguenze che la presenza di calore nell’atmosfera ha sull’origine dei fenomeni atmosferici. Temporali, nubifragi, trombe d’aria e fenomeni atmosferici violenti sono la conseguenza dell’innalzamento delle temperature e del cambiamento del comportamento della pioggia. Rispetto a cento anni fa, la quantità di acqua che cade dal cielo è la stessa, ma sono diminuiti i giorni di pioggia che cade più concentrata in brevi periodi, tanto che il terreno non riesce a trattenerla e di conseguenza aumentano i periodi di siccità tra un periodo e l’altro. Le piogge sono più irregolari e si sono estremizzate quindi, paradossalmente, sono aumentati sia i periodi di pioggia troppo intensa, sia i periodi di troppa poca piogga. Questo unito al riscaldamento globale che ha portato in 50 anni alla perdita di un terzo del ghiacchio presente sulle nostre montagne, porterà ad un cambiamento a livello planetario dell’acqua disponibile, anche in Italia. Gli scenari possibili per il futuro prevedono da una parte un ulteriore aumento delle temperature di 0,4 gradi entro il 2040 e, nella peggiore delle ipotesi, un aumento da 2 a 4 gradi entro la fine del secolo, un’ulteriore ritirata dei ghiacciai alpini e con questo trend entro metà secolo scompariranno quelli sotto i 3500 metri e quindi una minor quantità di acqua di fusione a riempire i fiumi. Porebbe esserci una diminuzione delle piogge medie annuali entro la fine del secolo in Italia, soprattutto al sud e in estate. I dati sono impattanti soprattutto sull’agricoltura che deve adattarsi al cambiamento climatico e gestire meglio la risorsa acqua, anche grazie all’innovazione.
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